Isabelle Dinoire, la prima persona al mondo a ricevere un Trapianto di faccia è morta all’età di 49 anni. Il decesso è avvenuto lo scorso 22 aprile ma per volontà della famiglia, la notizia è stata tenuta riservata fino ad oggi. Isabella Dinoire si era sottoposta al delicato e innovativo intervento chirurgico, per la prima volta, nel 2005. La ricostruzione facciale si era resa necessaria dopo l’aggressione subita dal suo cane.

La donna era sotto effetto di sonniferi (maggio 2005), nel tentativo di svegliarla il suo labrador le inferse tremende ferite.

Al suo risveglio e ancora intontita per l’effetto dei sonniferi, si accorse della grande quantità di sangue sul pavimento, anche se inizialmente non capì la gravità della situazione. Giunta in ospedale, le fu prospettata la possibilità di sottoporsi a un intervento di trapianto del volto.

Isabelle Dinoire: un percorso lungo e difficile dopo l’operazione

L’operazione si fece nel novembre dello stesso anno: donatrice una donna che si era tolta la vita impiccandosi (c’è una versione poi smentita dai medici secondo la quale anche Isabelle Dinoire avesse tentato il suicidio quando assunse i sonniferi). La donna ricevette una parte di tessuto comprendente naso e bocca. I mesi successivi l’intervento non furono facili, abituarsi a quella nuova faccia non fu semplice per lei.

Ci furono, inoltre, due episodi di rigetto che costrinsero la donna ad assumere alcuni farmaci. In un’intervista rilasciata un anno dopo l’operazione, Isabelle Dinoire aveva detto di aver acquistato parte della sensibilità del suo viso.

Nonostante l’assunzione di farmaci, lo scorso inverno c’era stato un nuovo rigetto che aveva provocato la paralisi parziale delle labbra.

La donna, inoltre, aveva sviluppato due tumori che probabilmente hanno causato la sua morte (è stato detto che la morte è sopraggiunta seguito a una malattia ma non sono stati forniti ulteriori dettagli). Al momento non ci sono elementi per sostenere che i tumori siano stati conseguenza dell’assunzione dei forti farmaci per contrastare il rigetto del volto.