Una vignetta che proprio nessuno si aspettava, quella pubblicata nell'ultimo numero dal noto giornale satirico francese Charlie Habdo, che ritrae due uomini insanguinati e un cumulo di macerie, sotto le quali persone insanguinate disposte a strati, come le tipiche lasagne.

La vignetta della discordia

Voleva forse essere un tributo all'Italia ferita dalla recente tragedia che ha colpito il Centro Italia, conosciuta in tutto il mondo per la sua arte culinaria, ecco che la vignetta titola: "Terremoto all'italiana". Poi si vedono delle immagini con su scritto: "Penne al sugo, penne gratinate e lasagne".

E proprio le lasagne è l'immagine che colpisce al cuore: persone sporche di sangue, disposte a strati sotto un cumulo di detriti.

E per aggiungere sgradevolezza a sgradevolezza la battuta finale: "Ancora non si sa se il sisma abbia gridato Allah Akbar prima di tremare". L'Ambasciatore francese in Italia si è subito precipitato a rilasciare una dichiarazione al riguardo dicendo che il popolo francese non condivide affatto quelle affermazioni.

Quando il giornale satirico fu segnato duramente da un attacco terroristico, in seguito al quale morirono diversi giornalisti, la maggior parte del popolo italiano ha sostenuto il noto giornale, ma soprattutto il diritto alla libertà di pensiero, grazie al quale la satira può sopravvivere.

Tra diritto alla satira e cattivo gusto

Ma le domande che ci poniamo oggi noi italiani, dopo aver visto la recente pubblicazione di Charlie Habdo sono: "Qual'è il limite invalicabile della satira?" ed ancora "si può parlare in questo caso di satira?"

Mentre gli intellettuali si interrogano sul tema, sul web si è scatenata una bufera.

No, proprio no. Il popolo web non ci sta ad essere offeso in questo modo, creando addirittura un hashtag #nonsiamocharlie

Il commento a caldo del Primo cittadino di Amatrice è stato: "Ma come si fa a fare una vignetta sui morti!" e aggiunge "Ben venga l'ironia, ma sulle disgrazie e sui morti non si fa satira".

Ma allo sdegno generale contro Charlie, ecco arrivare un'altra provocante vignetta del noto giornale satirico.

Stavolta ad essere ritratta è una persona sotto le macerie che dice: "Non siamo noi di Charlie Habdo che abbiamo costruito le vostre case, ma la Mafia".Parole che oltre al popolo web hanno infiammato anche il mondo della politica, che almeno per una volta sono tutti concordi nell'affermare che questa non è satira.