La ragazza ha raccontato che mentre stava tornando a casa, la sera di lunedì 19, è stata fermata da due ragazzi vicino a Piazza Matteotti, zona della stazione ferroviaria. Dopo una chiacchierata, i due ragazzi l'hanno convinta a spostarsi in un luogo più appartato dove poi si sarebbe consumato lo stupro. La ragazza è poi stata gettata in strada ancora sotto choc. La ragazza è tornata a casa senza dire niente ai genitori. Il giorno seguente, però, si è sentita male ed è stata accompagnata all'ospedale Santissima Trinità a Is Mirrionis, istituto nel quale è stata ricoverata per 24 ore.
I medici dopo le visite si sono accorti di cosa era successo, attivando così il codice rosa, per la protezione delle vittime di violenza.
Alla ragazza è stato fornito supporto psicologico
La vittima, dunque, si è fatta coraggio, denunciando l'abuso. I carabinieri hanno dichiarato il racconto verosimile, ora stanno cercando di ricostruire al meglio ciò che è successo, controllando anche gli eventuali cellulari agganciati dalle celle in zona e dalle telecamere. Si attendono i prelievi effettuati per verificare se sia presente DNA esterno nel corpo della donna. Inoltre viene fatto sapere ai carabinieri che lo stupro è stato anche registrato dal telefono di uno dei due uomini, prova che incastrerebbe gli aggressori.
"Le violenze sessuali sono molto frequenti in Sardegna"
Lo dice Silvana Maniscalco del Donna Ceteris di Cagliari. La mancanza di telecamere e di poca sorveglianza fa sentire gli aggressori più "tranquilli", cosicché possano agire indisturbati. "Tutto questo si sarebbe potuto evitare, si sarebbe potuto evitare e si potrà evitare se solo la città venisse aggiornata con un sistema di telecamere che non contenga angoli bui": I cittadini, furiosi, non ne possono più di sentire notizie su stupri, violenze o rapine.
Vogliono più sicurezza, ma soprattutto, più telecamere, in modo che se almeno non si può fermare ilproblema in tempo reale si possa almeno capire chi sia stato, per intervenire in un secondo momento, ottenendo giustizia.