Si ipotizzava fosse svanito nel nulla in Germania, il terrorista più ricercato d'Europa che è stato considerato esecutore materiale della strage di Berlino nel mercatino di Natale. Anis Amri, questo il nome del maghrebino identificato dalla polizia tedesca in seguito ad alcuni errori di persona che avevano portato all'arresto della persona sbagliata. L'Italia ha subito rafforzato i controlli su tutto il territorio, ma di certo in pochi si sarebbero aspettati che il killer sarebbe arrivato a Sesto San Giovanni.

Il grido che scuote la nazione

Anche in Italia arriva il grido "Allahu Akbar".

Anis Amri inneggia al suo dio poco prima di morire sotto il fuoco della polizia italiana, dopo aver resistito alle forze dell'ordine a Sesto San Giovanni. Il terrorista spara per primo contro gli agenti, ferendone uno alla spalla. Stando ad alcune indiscrezioni, sarebbe arrivato dalla Francia in treno. I poliziotti reagiscono immediatamente rispondendo al fuoco, uccidono Amri. Mentre lui muore, rinasce il senso di vulnerabilità della nazione, quell'imprevedibile pericolo che si nasconde dentro ogni dove, nella quotidianità più banale della vita occidentale.

La dinamica

Secondo le prime ricostruzioni, Amri è stato fermato alle 3 del mattino, mentre a piedi attraversava piazza I maggio. Non è stato subito riconosciuto, gli sono stati chiesti i documenti nel corso di un ordinario controllo, e l'uomo ha estratto una calibro 22 dallo zaino, per poi sparare contro la polizia.

Immediata la reazione delle forze sul posto, con il conseguente ferimento di un agente e l'uccisione del terrorista. Amri sarà riconosciuto solo in seguito alla sua morte, attraverso l'analisi delle impronte digitali. In queste ore si stanno svolgendo le perizie sulla pistola, che potrebbe essere la stessa arma usata per la strage di Berlino.

Nelle tasche sono stati ritrovati alcuni biglietti delle ferrovie francesi, utili a tracciare il percorso che ha portato il terrorista sino a Sesto San Giovanni: Amri sarebbe scappato dalla Germania, raggiunta la Savoia avrebbe preso un treno per Torino e in seguito avrebbe raggiunto Milano.

Un grande sollievo per l'Europa, da giorni alle prese con una caccia all'uomo senza esclusione di colpi. Un po' meno sollevata l'Italia, crocevia di jihadisti in andata e ritorno dalle loro missioni del terrore.