Aveva solo 14 anni quando ha deciso di porre fine alla sua vita, impiccandosi nella sua cameretta. Da tempo soffriva in silenzio per la separazione dei suoi genitori.

Viveva con la madre e i fratelli a Valverde, un paesino in provincia di Catania. Era appena rientrata a casa dopo aver trascorso il fine settimana a casa del padre. I suoi genitori erano separati da cinque anni. Lei era la più piccola di casa e forse anche la più fragile per questo ha deciso di impiccarsi nella sua cameretta.

I quaderni ancora aperti sul tavolo

Sul tavolo in cucina i libri e i quaderni ancora aperti e dove avrebbe dovuto finire i compiti per il giorno dopo.

Invece c'era una lettera di addio ai genitori, alla famiglia e ai suoi compagni di scuola, che purtroppo non rivedrà mai più. E gli stessi compagni di classe, stamattina le hanno lasciato un mazzo di fiori sul banco dove sedeva.

Stava studiando una lezione di italiano, infatti il libro era ancora aperto su una pagina di Alessandro Manzoni. Poi all'improvviso la decisione di recarsi nella sua stanzetta e di togliersi la vita. Un gesto incomprensibile, nessun segnale premonitore e ha lasciato tutti senza parole. Una famiglia distrutta dal dolore. Solo chi ha la fortuna di avere figli può immaginare l'immenso dolore che un genitore possa provare.

Una struggente lettera d'addio

"Una ragazza solare ben voluta da tutti, ma aveva sempre un velo di tristezza negli occhi,forse la separazione dei genitori l'aveva segnata profondamente", è quanto riferisce la sua professoressa di italiano della scuola media "Padre Gabriele Maria Allegra", dove la ragazzina frequentava a terza media.

E lo si intuisce anche dalle parole scritte nella sua ultima lettera lasciata ai familiari, nella quale invita a non cercare colpevoli. Perché la decisione è stata solo sua e basta! Un invito a non avere sensi di colpa e con uno struggente addio: "vi voglio bene, ciao mamma, saluta i miei compagni di scuola...".

Questo è il dramma che vivono tantissimi giovani di figli separati, un fenomeno sempre in aumento.

Chiaramente quando un adolescente decide di togliersi la vita, non c'è mai una motivazione unica, ma un intreccio di situazioni accumulate negli anni. Situazioni di disperazione, in cui sembra non esserci come unica via d'uscita, il suicidio. La separazione dei genitori è un presupposto da non prendere sotto gamba, in quanto può portare a soluzioni estreme, come il suicidio, anche in età adulta.

Quindi è bene, in casi di separazione, coinvolgere i figli in tutto quello che succede in famiglia, anche perché il più delle volte si accorgono di tutto pur senza dire niente. Molti adolescenti portano il loro dolore dentro, senza farsene accorgere. Basta guardarli negli occhi, perché non mentono mai, e non fermarsi al "tutto bene", perché molte volte va tutto male!