Sarebbero state le scosse sismiche che hanno avuto luogo tra la mattina di mercoledì e la mezzanotte a causare la slavina che ha travolto l’hotel di lusso Rigopiano, alle pendici del Gran Sasso.
L’hotel, situato a 1200 metri di altitudine nel Parco del Gran Sasso, è stato spostato di 10 metri dalla valanga che lo ha travolto.
Nella mattinata di mercoledì, 4 scosse sismiche di magnitudo superiore a 5 hanno colpito il centro Italia, ed altre 80 almeno si sono susseguite durante l'intera giornata e la notte, alcune delle quali con intensità anche media.
Queste hanno portato la coltre di neve fresca, alta almeno 2 metri, a scivolare lungo la pendice travolgendo l’albergo che sorgeva in frazione Rigopiano.
Due ospiti della struttura, Giampiero Parete e Fabio Salzetta, che erano usciti all'esterno dell'albergo per prendere un oggetto in macchina, sono scampati alla tragedia e sono stati i primi ad allertare i soccorsi.
I soccorsi non sono riusciti ad avvicinarsi a meno di 9 chilometri dall’hotel, a causa delle condizioni avverse dovute al maltempo ed al fondo della strada: almeno 3 o 4 metri lo spessore della neve, con una temperatura di 5 gradi sottozero. Quindi una squadra del soccorso alpino ed una della Guardia di Finanza hanno proseguito l’avvicinamento con gli sci, portando con sé solo torce, una piccola riserva di acqua, qualche pala pieghevole ed alcune cassette di pronto soccorso.
L’albergo è stato raggiunto dopo 4 ore, alle ore 4.40 circa.
L’edificio si trova completamente sommerso dalla neve, eccetto una piccola porzione, rivolta a valle, che i soccorritori stanno utilizzando come via d’accesso.
La prima vittima è stata estratta alle 9,30 di questa mattina. La colonna di mezzi di soccorso speciali, tra i quali diversi cingolati, sta aprendo la strada per permettere alle ambulanze e agli altri mezzi di soccorso di raggiungere la struttura.
I Vigili del Fuoco sono intervenuti anche attraverso un elicottero, dal quale si sono calati i soccorritori.
Dalle prime informazioni giunte dagli operatori del soccorso, pare che i tentativi di chiamare i dispersi ad alta voce non producano risultati: non si riesce a sentire alcuna voce provenire da sotto lo strato di neve e macerie.
Tra le 30 persone coinvolte, ci sarebbero 20 turisti, di cui almeno 2 bambini, e 7 dipendenti della struttura.
A Penne si sta allestendo un centro di raccolta per i parenti delle vittime, sopraggiunte sul luogo già nella notte, tra speranza ed agonia, in attesa di riuscire ad ottenere informazioni sulle condizioni dei propri congiunti.
Nei prossimi giorni le condizioni meteo non concederanno una tregua alla zona colpita dalla valanga: previste pioggia e neve almeno fino a domenica.