Droga, tantissima droga. 400 chili di hashish che – secondo i Carabinieri – avrebbero potuto fruttare più di tre milioni di euro una volta venduti nel mercato al dettaglio delle sostanze stupefacenti e che Ivano Silla, imprenditore torinese, avrebbe cercato di nascondere – secondo l’accusa – all’interno di due grossi contrappesi di cemento armato che facevano da contrappeso ad una gru che era custodita in un capannone industriale alla periferia di Cagliari. L’uomo – dopo tutti i controlli di rito – è stato accompagnato in una cella del carcere di Uta con le accuse di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Per recuperare i panetti di hashish i Carabinieri hanno dovuto utilizzare dei grossi martelli per spaccare il cemento e recuperare la droga. La sostanza stupefacente – una volta pesata - è stata messa sotto sequestro in attesa delle analisi di laboratorio. Le indagini sono ancora comunque in corso: gli esperti investigatori dell’Arma dovranno infatti cercare di capire in che maniera tutta quella droga sia potuta arrivare nell’Isola.

Un blitz improvviso

Da tempo i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dell’Arma stavano ricevendo diverse segnalazioni che parlavano di strani movimenti all’esterno e all’interno di un capannone industriale nella zona di San Lorenzo, vicino al Quadrifoglio, a pochi minuti da Cagliari.

E ieri sera si sono appostati nella zona del vecchio inceneritore dove – come sospettato – hanno notato alcune persone e automezzi che trafficavano intorno ad uno dei tanti capannoni.

Tra queste persone c’era anche il Silla che – da quanto ricostruito – era uno dei tanti presenti durante l’operazione. All’interno del capannone (praticamente vuoto) c’erano un paio di grossi pilastri di cemento armato, un muletto e numerosi strumenti per demolire.

Materiale che ha insospettito i militari che hanno immediatamente fatto patire i controlli. Anche perché era molto strano che un magazzino così grande fosse praticamente vuoto.

La sorpresa

L’occhio dei militari è infatti immediatamente caduto sui pilastri che alla fine si è scoperto fossero vuoti, di cemento almeno. All’interno infatti era stato ricavato una sorta di incavo dove era stata nascosta la droga: 400 chili divisi in panetti da 100 grammi.

Nessuno dei fermati ha saputo giustificare la presenza della grossa quantità di hashish e dalla perquisizione personale e del domicilio di Ivano Silla sono saltati fuori 2500 mila euro che- secondo i militari – sarebbero una piccola parte del frutto della vendita della droga. Nell’abitazione sono stati anche sequestrati numerosi telefoni cellulari e il materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente.