Per quanto l'uomo possa ingegnarsi nel mettere a punto congegni e strumenti sempre più sofisticati, la natura rimane un elemento di per sè non governabile. Lo dimostra quanto sta accadendo a Ponzano Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, dove si è verificata una frana che scivola a valle alla velocità di un metro al giorno.

Tutto è iniziato lo scorso 13 febbraio: lo smottamento che interessa tra i 30 e i 40 ettari di terreno, oltre che un tratto di strada provinciale, si muove su un piano traslazionale che è stato calcolato dai tecnici ad una profondità di qiuindici-venti metri, come se si trattasse di un evento tellurico, un terremoto insomma.

A causa di questa emergenza sono state evacuate 33 abitazioni e 98 persone sono rimaste senza casa. D'altronde il maltempo che nelle scorse settimane ha colpito l'Abruzzo, sta producendo delle conseguenze anche sul piano del dissesto idro-geologico.

In particolare i danni maggiori riguardano le abitazioni: le case che insistono sul fronte del cedimento presentano gli stessi danni prodotti da un terremoto, ovvero si stanno letteralmente spaccando, vi sono scricchiolii e in alcuni casi si è già assistito al crollo di elementi e strutture importanti quali cortili, murature e recinzioni. Insomma molte delle abitazioni sono destinate a crollare.

L'appello del sindaco

Il primo cittadino Cristina Di Pietro ha già fatto più appelli allo Stato perché si intervenga nell'assistere la popolazione con aiuti economici.

Il sindaco ha spiegato che stando a quanto le è stato riferito dai tecnici, per il momento non è possibile fare alcuna previsione ma sarà necessario attendere almeno due giorni per capire, grazie ai monitoraggi effettuati, in che modo la frana continui ad avanzare.

Il sindaco ribadisce che per quanto la situazione sia drammatica, fin quando non si avranno i responsi da parte dei tecnici non è possibile pensare alla messa in atto di alcun intervento.

In ogni caso il sindaco sottolinea che bisogna rispondere ai bisogni della gente che è disperata e che si attende delle risposte "che siano più celeri possibli".

Intanto il geologo Paolo Marsan della Protezione civile nazionale ha spiegato che: "si tratta di una paleofrana che si muove con grande velocità e che al momento non è arrestabile".