Un clochard è stato bruciato vivo a Palermo, in via Cipressi, nel cuore della notte tra venerdì e sabato. Una videocamera di sorveglia ha ripreso gli ultimi istanti di vita di Marcello Cimino, 45 anni: nelle immagini si vede un uomo a volto coperto avvicinarsi al giaciglio di fortuna che il clochard usava per dormire, versare del liquido infiammabile e accenderlo sull'uomo che stava dormendo. L'omicidio si è consumato sotto al portico della missione San Francesco, i vicini - altri clochard come Marcello - sentendo le grida di aiuto hanno subito dato l'allarme, ma quando sono arrivati i vigili del fuoco per l'uomo non c'era ormai più nulla da fare.
Le indagini
Subito la polizia e il pubblico ministero, Maria Forti, si sono mossi verso la pista dell'omicidio: secondo gli inquirenti infatti Marcello Cimino avrebbe avuto una lite con un uomo nel pomeriggio di venerdì, ed è in quella direzione che proseguono le indagini degli uomini della squadra mobile che hanno interrogato un fruttivendolo e la sua famiglia, gestori di un negozio vicino alla missione dove trovava riparo il 45enne, nel tentativo di scoprire se siano stati testimoni dell'alterco; sono stati ascoltati anche due "compagni di rifugio" di Marcello che lo definiscono come "un tipo tranquillo che si faceva gli affari suoi, non sappiamo nemmeno se abbia una famiglia o dei figli", per tutta la notte la polizia ha cercato nei cassonetti e nei cespugli del giardino comunale, il contenitore del liquido infiammabile, senza però risultati che possano portare ad indizi utili nella localizzazione dell'omicida.
"Gesto di pura barbarie" così lo ha definito, in una nota ufficiale, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che ha poi continuato "Come tutti, siamo turbati da tanta brutale violenza e ci auguriamo che i colpevoli siano presto assicurati alla Giustizia". Evidentemente c'è qualcuno che provava un forte risentimento verso il signor Cimino per spingersi a tale gesto, ma come potrebbe mai giustificarsi un uomo che da fuoco ad una persona mentre sta dormendo?