Son già trascorsi cento giorni dalle elezioni americane che han fatto di Donald Trump il nuovo presidente americano. Un presidente tra i più contestati di tutti i tempi in America e fuori dai confini. Ora che la campagna elettorale è finita e Donald Trump è il presidente degli Stati Uniti d'America, per il piacere dei suoi elettori e dispiacere degli altri, è tempo dei primi bilanci.

In campagna elettorale Trump aveva fatto promesse che parevano di difficile realizzazione, ma i suoi elettori lo hanno votato proprio per quelle promesse. Il popolo americano chiede conto delle promesse fatte in campagna elettorale e non le considera portate da bar fini a se stesse, per cui per ogni promessa fatta si fa un bilancio.

Trump si darebbe un bel dieci

Trump per parte sua giudica la sua amministrazione finora ottima, se si dovesse dare un voto si darebbe un dieci, e intervistato dal Washington Examiner, ribadisce come quanto fatto finora sia gettare le basi per il futuro.

Annuncia una rivoluzione fiscale dove promette di tagliare le tasse, ma sul suo governo pesano anche le promesse mancate, il muro sul Messico prima di tutto che era l'idea di punta della sua campagna elettorale.

Il muro che doveva dividere gli Stati Uniti dal Messico e impedire l'ingresso a tutti i messicani che giornalmente entrano o tentano di entrare nel territorio americano è stato clamorosamente bocciato per mancanza di fondi nelle casse dello stato.

Altro clamoroso fiasco dell'amministrazione Trump è stata l'abolizione dell'Obamacare, con il ritiro della mozione per mancanza di voti a favore.

E che dire della nuova legge sull'immigrazione con il blocco di ingresso di tutti i cittadini musulmani, che è stata sospesa dal giudice federale delle Hawaii Derrick Watson in tutti gli Stati Uniti dando seguito alle denunce partite da tutte le associazioni per i diritti dei cittadini.

Infine la questione Nafta, Trump auspicava durante la campagna elettorale l'uscita dal trattato commerciale con Canada e Messico voluto da Clinton, ora invece ha ridimensionato le sue idee limitandosi a rinegoziare i trattrati commerciali con entrambi i paesi rivedendo le condizioni economiche statunitensi.

Inoltre dietro le quinte aleggia il Russiagate che coinvolge l'ex consigliere per la sicurezza di Trump, Michael Flynn che avrebbe ricevuto fondi da una tv russa e da un lobbysta turco senza chiedere autorizzazione al Pentagono, come richiede la costituzione.

E non ultima la continua tensione con la Corea del Nord con truppe, navi e sommergili schierati nel porto di Busan pronti a colpire.