Continua la fuga di Norbert feher, ma gli inquirenti giorno dopo giorno stanno ricostruendo in modo minuzioso tutti i movimenti prima di scomparire fatti dal criminale serbo. Si lavora ora sugli appoggi, sui covi e sulle amicizie su cui Feher può contare, chi lo sta nascondendo e chi gli copre le spalle durante la fuga.

L'ultima scoperta fatta dagli specialisti dei carabinieri è un' utenza usata fino al 29 marzo, si vagliano ora celle e tabulati telefonici per scoprire chi ha chiamato e con chi è stato in contatto Feher. Il telefono è stato spento il giorno 29 marzo, pochi giorni prima dell'omicidio di Budrio.

Inutile per scoprire di più sull'omicidio del barista e su quello del guardia caccia, ma utilissimo per capire la rete di contatti, appoggi, fiancheggiatori e conoscenti del serbo.

Feher ha avuto protezione

Secondo gli inquirenti infatti è sempre più probabile che a cavallo dei due omicidi Feher abbia goduto di appoggi e protezioni, forse della stessa banda di cui lui stesso faceva parte anni fa. Sul telefono, che non era intestato a Feher ma che gli inquirenti sanno era in uso a lui, si sta facendo un lavoro certosino per analizzare oltre che i contatti, i tabulati telefonici recenti e non e le celle agganciate.

Alle ricerche sul terreno palmo a palmo con i corpi speciali di esercito e carabinieri, si affianca dunque un monitoraggio minuzioso dei dati elettronici.

Secondo il colonnello Valeria Giardina, il serbo godrebbe di appoggi e nascondigli in zona, dove ricordiamo semina il panico da ormai dieci anni.

Si cerca di analizzare qualsiasi info utile, si indaga ora anche su come e quando Feher si sarebbe procurato garze e materiale medico per curare le ferite infertegli a Budrio dal povero barista rimasto ucciso.

Si indaga sulla vita sentimentale e su alcune donne con cui in passato avrebbe intrattenuto una relazione.

Una segnalazione tra le tante viene tenuta più in considerazione rispetto alle altre: una tentata rapina ai danni di un cittadino pachistano che, dopo l’omicidio di Budrio, vicino Portomaggiore si è trovato davanti un uomo che lo minacciava con l’ascia di scendere dal furgone che guidava.

Ma l’uomo non ha ceduto ed è riuscito a scappare e, molto probabilmente, a salvarsi.

Anche il reato di tentata rapina viene contestato ora a Norbert Feher, visto che il pachistano lo avrebbe riconosciuto. Non si ferma nel frattempo la caccia all'uomo che continuerà anche durante le festività pasquali. I reparti speciali del carabinieri, il battaglione Tuscania e i cacciatori calabresi sono sempre alla ricerca di Feher e a quanto sembra il cerchio ormai si starebbe per chiudere.