Cocaina, hashish e marijuana a chili. Tantissima droga che – secondo quanto scoperto dalla Polizia – veniva “conservata” in un terreno di proprietà di uno degli arrestati, per poi essere trasportata attraverso cassette di frutta e verdura ed essere venduta nel mercato al dettaglio delle sostanze stupefacenti. In manette - con diverse accuse legate alla detenzione e allo spaccio della droga - sono finite 10 persone: il 36enne Cristian Desogus, Giulio Mantega (24), Gabriele Monni (26 anni e già in carcere a Sassari) e per finire Riccardo Secci (29).

Sono stati invece costretti agli arresti domiciliari Manuel Corti, 27enne, Massimo Piras, di 44 anni, Serena Contu (23), Roberta Fadda (26), Maria Rita Naitana (34enne moglie di Desogus) e per finire Roberto Melis.

Blitz all’alba

L’operazione è stata condotta dagli agenti del Commissariato di Quartu in collaborazione con gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Cagliari, gli specialisti della Polizia Scientifica, gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine e anche il Nucleo Cinofili di Abbasanta. Le indagini che hanno portato agli arresti di questa mattina all’alba sono partite circa tre anni fa – esattamente nell’ottobre del 2015 – quando dopo diversi controlli effettuati all'interno di un’agenzia di scommesse a Quartu (gestita ufficialmente da Secci e Monni) gli investigatori avevano accertato che si trattava semplicemente di un luogo di copertura per la vendita della droga.

Anche perché – durante i numerosi controlli – all’interno dei locali erano sempre presenti numerosi clienti ma le slot-machine erano sempre prive di denaro. E tra l’altro – in un locale dove in teoria si dovrebbero effettuare le scommesse – non risultavano esserne mai state effettuate.

Spaccio nelle piazze

Secondo l’accusa il mercato dello spaccio si divideva tra Quartu e Cagliari.

In particolare in Viale della Musica, in via Sant’Antonio, in via Diaz e nel parco “Parodi”, in piazza Sant’Andrea. A Cagliari – invece – il quartiere di riferimento era quello di Sant’Elia. La prima parte dell’inchiesta – iniziata nel 2015 – aveva preso il binario giusto quando nel maggio del 2016 i poliziotti della Mobile avevano fermato Renzo Cogoni, quartese di 45 anni, a bordo della sua autovettura al cui interno era stato trovato un chilo di hashish di ottima qualità pronto per essere smerciato nel mercato del cagliaritano.