Paura, disperazione, urla di terrore, di angoscia e, purtroppo, di dolore: è questo quello che si sente nel momento di un attentato. La voglia di fuggire lontano e al più presto, incuranti se si è feriti o illesi, perché potrebbe capitare di nuovo: chi ha portato il primo attacco potrebbe mandarne a segno un secondo. I ragazzi che ieri sera erano al concerto di Ariana Grande a Manchester lo sanno bene, dopo aver vissuto questo inferno in prima persona con l'ennesimo attacco terroristico firmato Isis, che si porta via altre 22 anime. Immediati i messaggi di cordoglio e di vicinanza da tutto il mondo.
Le reazioni
Dagli stati europei, fino a quelli del medio-oriente, l'Asia, l'America e l'Oceania, arrivano parole di vicinanza e di cordoglio. Emmanuel Macron, oramai a capo della Francia, ha rivolto il proprio messaggio al popolo britannico, esprimendo il suo sgomento, la sua compassione e la sua vicinanza alle vittime e, soprattutto, alle loro famiglie.
Donald Trump, da Betlemme, fa sentire la sua voce con parole dure, chiamando “malvagi perdenti” i terroristi che hanno attaccato e ucciso indistintamente ragazzi e, soprattutto, bambini. Vladimir Putin, dal Cremlino, ha dichiarato di essere pronto ad una collaborazione anti-terrorismo con Londra, che possa rafforzare le sue difese e possa evitare nuovi attacchi.
Dalla lontana Cina, invece, arrivano le parole del presidente Xi Jinping, che ha mandato un telegramma direttamente alla regina Elisabetta, esprimendo la vicinanza del proprio popolo ai fatti accaduti e le condoglianze per le vittime.
Dalla Commissione Europea, il presidente Jean-Claude Junker ha espresso il suo dolore dichiarando: “il terrorismo ha tentato di instillare paura dove dovrebbe esservi gioia, seminare divisioni dove giovani e famiglie dovrebbero riunirsi per celebrare”.
Al di là degli attriti creati dalla Brexit, l'Europa si è resa disponibile alla Gran Bretagna per una collaborazione nel combattere il terrorismo.
Anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso la sua vicinanza al Paese colpito, sottolineando di voler continuare a combattere al suo fianco contro “coloro che pianificano e portano a termine atti deplorevoli”.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha posto le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime e ha dichiarato che i “paesi civili” devono collaborare per sconfiggere il terrorismo, in quanto questo è una minaccia “mondiale”.
Malcom Turnbull, primo ministro dell'Australia, condanna invece l'attentato per essere stato “diretto agli adolescenti” e lo definisce “vile” e “attacco all'innocenza”. Sottolinea che “non c'è crimine peggiore dell'assassinio di ragazzini. È un attacco ai giovani di tutto il mondo”. Intanto il Parlamento australiano ha osservato un minuto di silenzio per il rispetto delle vittime.
Dal Canada, Justin Trudeau invia il suo messaggio tramite Twitter in cui dichiara che “i canadesi sono sconvolti dalle notizie sull'orribile attentato a Manchester di stanotte”.
Dall'Italia il ministro degli Esteri Angelino Alfano commenta a sua volta tramite il social network esponendo il suo cordoglio e la sua vicinanza al popolo britannico. Anche il premier Paolo Gentiloni esprime dolore e scrive su Twitter “i nostri pensieri alle vittime dell'attacco di Manchester e alle loro famiglie”. Secondo alcune fonti, il premier ha rinviato la cerimonia per la firma del decreto di ripartizione del fondo investimenti e di quello per le periferie, per poter dedicarsi alle notizie che arrivano dalla Gran Bretagna.