Dopo “28 anni di amore”, come lui stesso ha dichiarato, l’eterno capitano della A.S. Roma, Francesco Totti, ha dato l’addio al calcio giocato con una cerimonia struggente. Tutto è avvenuto domenica 28 maggio 2017, al termine dell’ultima partita di campionato giocata, e vinta, dai giallorossi contro il Genoa. Sull’addio di Totti al calcio si pensava di aver visto e sentito tutto ieri sera. E, invece, quale occasione migliore per farsi un po’ di pubblicità gratuita sulle spalle dell’ottavo re di Roma? È questo che deve aver pensato Matteo Renzi (anche se ovviamente non lo ammetterà mai) quando questa mattina, lunedì 29 maggio, ha deciso di pubblicare un post sulla sua pagina Facebook.

Si tratta di una decina di righe in cui il segretario del Pd descrive le sue emozioni (sincere?) di fronte alle immagini e ai suoni del Totti day.

Il post di Renzi su Fb

Il post dedicato da Matteo Renzi a Totti, pubblicato esattamente alle 9.46 di lunedì 29 maggio, ha ottenuto subito centinaia di reazioni social. È lo stesso ex premier, evidentemente consapevole degli effetti di quanto scritto, a mettere le mani avanti con una excusatio non petita. “Immagino adesso i soliti commenti - scrive in modo autoironico - ‘ah, con tutti i problemi che ha l'Italia, questo parla di Totti!’”. E, infatti, la prima impressione che si ricava è proprio quella sopra descritta. Per Renzi che, da buon tifoso ‘viola’, dice di essere “uno che non è e non sarà mai romanista”, le immagini dell’ultimo saluto di Totti sono state emozionanti.

Per cercare di zittire in anticipo i molti commenti negativi (che effettivamente si stanno moltiplicando) Renzi scrive di “magia dello sport” in cui si condividono le emozioni e “non solo i risultati”. Scontato anche l’elogio delle “bandiere” nel calcio che “sono sempre meno ma segnano la storia”. Il suo pensiero corre indietro negli anni quando, con “lacrime di bambino” vedeva calcare i campi il campione gigliato Giancarlo Antonioni.

Tornando al ‘pupone’, invece, il segretario Pd lo definisce una “grande bandiera” e giudica “straordinarie” le emozioni provate ieri allo stadio Olimpico. Certo, ammette che quelle erano “emozioni giallorosse”, ma non resiste alla tentazione di affermare che quelle sono “emozioni che hanno anche i colori di un'intera generazione, la nostra”. Ma è proprio quel “nostra”, quell’invasione di campo, che rischia di toccare in negativo i cuori giallorossi, anche se lui prova a evitare le critiche: “Non si offendano i romanisti”.