L'ultimo caso di cronaca racconta di arresti e commissariamenti delle direzioni dei supermercati Lidl in 6 regioni italiane per collusione con la mafia. I rapporti con la cosca mafiosa dei Laudani di Catania hanno suscitato reazioni di sorpresa, ma gli arresti non sono altro che l'epilogo di una serie di azioni giudiziarie contro le mafie che gestiscono la distribuzione alimentare. La logistica della distribuzione e dei trasporti nel campo dell'ortofrutta è un boccone ricercato per i clan di ‘ndrangheta, di Cosa Nostra e della camorra che fanno grossi affari milionari senza che l'opinione pubblica ne sappia nulla.

Il sequestro della Geotrans srl

Risale al marzo di 3 anni fa il sequestro della Geotrans srl, una delle più grandi aziende di trasporti del Sud. L'azienda è stata confiscata dopo 2 anni di indagini dell'antimafia catanese. Geotrans srl era intestata ai parenti stretti di Giuseppe Ercolano, il braccio destro del boss Nitto Santapaola. Sempre a 3 anni fa risale l'inchiesta "La paganese” della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che ha svelato l’esistenza di un legame tra Camorra e Cosa Nostra nato per controllare il mercato dell’ortofrutta ed i trasporti sui mezzi pesanti del Centro-Sud. "La Paganese” era un'agenzia gestita dai Casalesi, che controllava tutti i trasporti diretti ai principali mercati siciliani, tra cui Palermo, Fondi e Catania.

Di rimando i siciliani potevano accedere con i loro prodotti nei mercati campani e laziali, ed avere molte facilitazioni rispetto ad altri produttori: alle piccole imprese soffocate da questa rete di scambio non restava che lavorare per i casalesi per poter continuare a vendere.

Il patto tra le cosche

Gli inquirenti affermano che il patto tra casalesi e corleonesi sia stato reso possibile grazie all'intercessione della ‘ndrina Tripodo, di Reggio Calabria, anch'essa presente nel mercato ortofrutticolo di Fondi da più di 40 anni.

I clan imponevano i canali da utilizzare ed i commercianti erano costretti a servirsi di società da loro indicate, società difficilmente riconducibili alla criminalità perchè collegate tra loro da una fitta rete di prestanome. Ogni transazione era tassata ed i prezzi erano imposti e chi non li accettava rimaneva con la merce invenduta o era soggetto ad estorsioni.

I tentacoli della mafia si sono allargati anche ai terreni da cui attingere a contributi pubblici ed ai supermercati o aziende dell'area agroalimentare. Un'altra cosca catanese, quella dei Laudani, è arrivata ad inserirsi ai vertici di lidl, la nota catena di supermercati di marchio tedesco. Lo scopo era ottenere appalti in esclusiva e a questo fine 5 imprenditori siciliani avevano creato cooperative con cui controllavano la logistica e la vigilanza privata dei supermercati, mentre Lidl in cambio affidava lavori e commesse in utti i punti vendita italiani.