Gli Ebrei sparsi per il mondo sono molti e tutti temono attentati: non che in Israele siano del tutto sicuri, ma quella è la loro patria, e sarebbe bello e rassicurante poterci tornare. Le comunità israelite nel mondo hanno diversi problemi e, tra gli interrogativi più angoscianti che si pongono, uno che fa particolarmente riflettere è quello che riguarda il futuro degli ebrei in Europa.
Giunge notizia che in Svizzera - Paese notoriamente neutrale e sicuro - la comunità ebraica ha tenuto una riunione il 24 e 25 maggio riguardante questi temi, guidata da Herber Winter, presidente della FSCI.
Questi ha dichiarato che la sicurezza e il futuro sono, per loro - come per tutti - delle questioni fondamentali soprattutto in quest'epoca storica in cui gli ebrei sono sottoposti a notevoli rischi, dato che gli edifici e i luoghi in cui vivono sono spesso nel mirino del terrorismo islamico.
Nazismo e islamismo
Il rigurgito del nazismo e l'islamismo rappresentano un pericolo per gli ebrei. Dopo gli attentati palestinesi degli anni Settanta, le comunità ebraiche hanno adottato diverse misure per proteggere le sinagoghe, le scuole e le case degli anziani. Sono state installate camere di sorveglianza con personale specializzato nel perseguimento della sicurezza totale.
Questi interventi hanno costi elevatissimi e, fino ad ora, sono stati gli stessi ebrei ad accollarsene l'onere.
In questi ultimi tempo però, la spesa sta decisamente aumentando, e i costi superano i cinque milioni di franchi svizzeri, dunque sono quasi raddoppiati.
Per questo motivo, Winter ha chiesto che sia lo Stato Elvetico ad assumersi parte dei costi per la loro sicurezza. Nel 2016, la Confederazione ha ammesso che gli ebrei sono particolarmente a rischio, ammettendo al contempo che non esistono basi costituzionali e legali che impongano alla Confederazione di farsi carico delle spese legate alla tutela delle istituzioni ebraiche presenti sul territorio.
Questa presa di posizione ha molto deluso gli ebrei in Svizzera, visto che i loro fondi per la sicurezza sono già ampiamente deficitari, anche per la diminuzione degli ebrei stessi nella confederazione elvetica.
Forse uno spiraglio
Recentemente però, si sono registrate alcune novità: lo scorso aprile, la Svizzera ha comunicato di voler proteggere con maggiore attenzione le minoranze a rischio come ebrei e musulmani e, per questo motivo, entro il 2017 verrà elaborato un protocollo che affronterà proprio questo tema.
Il presidente Winter spera che questa sia la strada giusta, e che la soluzione al problema avvenga in tempi brevi, con un'adeguata ripartizione dei costi. Se le cose andranno diversamente, ci sarà una migrazione di ebrei verso Israele, com'è già avvenuto in Francia e in altri paesi europei. Dipenderà tutto dalle prossime mosse della Confederazione.