La foto di Antonio Lo Russo, scattata nell'aprile del 2010, ritratto ai bordi del campo mentre assiste la partita del Napoli contro il Parma, fece il giro di tutti i siti del mondo per un motivo molto importante: il soggetto in questione era un pericoloso latitante condannato a 20 anni di carcere.
Il boss Lo Russo catturato a Nizza 3 anni fa
Lo Russo venne poi catturato 3 anni fa a Nizza, ma le indagini non si sono poi fermate li e gli investigatori hanno continuato a cercare i presunti complici del boss, coloro che hanno favorito la sua fuga in Francia.
Ieri, 31 maggio, è stato identificato un personaggio chiave, ritenuto dalla Procura antimafia, il curatore della latitanza di Lo Russo. Si tratta di un quarantunenne, Pietro Pedone, ritenuto vicino al clan attivo nell'area orientale di Napoli, accusato di favoreggiamento, a cui erano intestati la carta d'identità e la patente falsa che i Carabinieri sequestrano al capoclan al momento dell'arresto a Nizza.
6 morti ammazzati in sole 24 ore
Hanno aiutato alle indagini le ultime perquisizioni nella zona del clan Lo russo, infatti proprio il clan, erede del boss in carcere, sta seminando il terrore a Napoli nella zona di Secondigliano, Chiaiano, Marinella dove è in atto una faida tra clan camorristici rivali, che ha provocato negli ultimi mesi, una lunga catena di agguati, con 6 morti ammazzati in sole 48 ore.
Ieri i Carabinieri del comando provinciale del Vomero, hanno eseguito più di duecento perquisizioni proprio nella zona della periferia nord di Napoli, dove non meno di 48 ore fa, sono stati arrestati a Miano, Secondigliano e Scampia, tre uomini che giravano armati, non si esclude che stessero preparando un agguato.
A Napoli si riunisce il com
Gli investigatori stanno svolgendo sul territorio un'azione di forza, una pressione costante di disturbo dopo appunto gli ultimi fatti di sangue che hanno fatto scattare l'allarme criminalità in città.
Al centro, di ieri mattina, di un vertice nella Prefettura di Napoli, dell'ordine e della sicurezza, presieduta dal neo-prefetto, Carmela Pagano, che al suo insediamento, circa tre mesi fa, ha indicato come priorità, quella di affrontare le emergenze del rione Sanità e l'area settentrionale di Napoli. Quartieri della faida, dello spaccio e dei baby boss.
Allarme anche del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che ha detto "lo Stato non ha mantenuto le promesse".