Ennesimo omicidio la notte scorsa a Milano. Un ragazzo magrebino di soli 18 anni è stato ucciso con un colpo in pieno cuore, inferto con un cacciavite, in zona Lorenteggio, nei pressi di Piazza Tirana.
Lite nata per futili motivi
Secondo le prime indagini, l'omicidio sarebbe avvenuto a causa di futili discussioni che il 18enne avrebbe avuto con un uomo di 52 anni di origine marocchina all'interno di un bar. Pare che quest'ultimo abbia scagliato contro il giovane un cacciavite, ferendolo gravemente. In pochi istanti sono stati allertati i soccorsi, il 118 ha prestato al ragazzo le prime cure, per poi trasportarlo con urgenza all'ospedale San Paolo con il codice rosso.
Purtroppo per il 18enne di origine magrebina non c'è stato nulla da fare.
La fuga dell'aggressore
Subito dopo aver ferito il ragazzo, l'aggressore ha tentato la fuga, ma i Carabinieri hanno bloccato l'uomo arrestandolo. È riuscito anche a sopravvivere al linciaggio da parte dei clienti che ieri sera erano presenti al bar, il tutto è avvenuto solamente grazie all'intervento delle forze dell'ordine. L'uomo di 52 anni era un pregiudicato già noto alle forze dell'ordine. A quanto pare sulle spalle portava già una lunga lista di precedenti. Sul posto oltre che ai carabinieri, sono intervenuti anche gli agenti della polizia. L'uomo, arrestato, è stato condotto al carcere di San Vittore di Milano. Al momento rimane a disposizione delle autorità giudiziarie.
L'ennesimo omicidio che ferisce la città di Milano
È l'ennesimo omicidio tra persone di etnie diverse che avviene nella città di Milano, che ultimamente è diventato teatro di scene di questo tipo. Un episodio simile è avvenuto un paio di mesi fa sotto il palazzo della Regione, a causa di una lite scoppiata tra filippini. Fortunatamente ci furono solo dei feriti, ma a un giovane è stato contestato il reato di tentato omicidio.
In questi giorni il capoluogo meneghino è stato protagonista anche per il processo contro l'ex conduttore della Rai Alessandro Cozzi. La Corte D'Assise lo ha condannato, per aver ucciso nel 1998 il suo socio in affari Alfredo Cappelletti. Il caso era stato riaperto nel 2012, perché fino a quel momento si pensava che Cappelletti si fosse suicidato, ma alcune prove condannarono l'ex dipendente Rai. Intanto Alessandro Cozzi si trova già in carcere, con una condanna a 14 anni, per aver ucciso sei anni fa Ettore Vitiello, titolare di un'agenzia interinale.