Lo stupro di Rimini di venerdì notte resta al centro della cronaca nazionale. Nelle ultime ore si è appreso che sono sospettati in 15 nordafricani. Intanto, proseguono le polemiche intorno alla figura di Abid Jee, fino a ieri dipendente della cooperativa Lai-Momo a Bologna, autore del commento choc contro le donne, in cui sosteneva che alle ragazze piacesse lo stupro. Il Resto del Carlino, questa mattina, si è soffermato ancora una volta sul comportamento del 24 enne di Crotone, che risiede adesso nel capoluogo emiliano, evidenziando come il giovane abbia cercato di giustificarsi con un secondo commento, postato poche ore dopo il primo, per poi cancellare entrambi.

'Tutti attaccano gli immigrati'

Prima di essere sospeso dalla carica di mediatore culturale della cooperativa sociale Lai-momo, Abid Jee aveva postato un secondo commento sul proprio profilo Facebook per cercare di rimediare a quanto scritto nel primo. "Io vi chiedo scusa, perdonatemi", così inizia il messaggio del giovane Abid, che però dopo aggiunge: "La verità è che tutti attaccano gli immigrati", scatenando nuovamente la rabbia del popolo social, che ieri ha pesantemente attaccato il ragazzo sulla sua bacheca personale.

Vedendo la reazione immediata degli utenti, di certo non quella sperata prima di scrivere il secondo commento, una sorta di giustificazione per il primo, Abid ha deciso di eliminare tutte le sue foto dal profilo e molti altri suoi post, sostituendo la sua immagine di profilo, quasi nel tentativo di mescolarsi tra le migliaia di account fake che albergano su Facebook.

Anche questo tentativo però è stato vano, in considerazione del numero dei commenti che questa mattina possono leggersi sul suo profilo, alcuni di essi contenenti insulti irripetibili.

Non solo Abid

Ad esprimere commenti sulla vicenda dello stupro di Rimini sono stati in migliaia sui social, incluso il segretario cittadino del partito Noi con Salvini di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia.

Il suo commento, contro Laura Boldrini e le donne del Partito democratico, è stato ripreso a livello nazionale, scatenando una marea di polemiche. Titti Di Salvo (Pd) ha tirato in ballo Matteo Salvini, nella replica alle parole dell'esponente foggiano di Noi con Salvini.

Quest'ultimo, il cui nome è Saverio Siorini, è stato ufficialmente espulso dal partito, come sottolineato dal coordinatore regionale della Puglia. Anche in questo caso c'era stato un tentativo di retromarcia parziale, che non ha evitato però il provvedimento preso.