Scandalo concorsi truccati: l'operazione "Chiamata alle armi" della Guardia di Finanza di Firenze su tutto il territorio nazionale ha portato a smascherare una fitta rete di presunte connivenze e corruttele in ambito universitario. 7 docenti titolari di cattedre di diritto tributario in vari atenei sono finiti ai domiciliari, complessivamente 59 gli indagati per corruzione tra cui 22 che sono stati interdetti per 12 mesi dallo svolgimento delle funzioni di professore universitario e da quelle "connesse ad ogni altro incarico in ambito accademico".

Nell'imponente indagine sarebbe finito anche un ex ministro, Augusto Fantozzi, alle Finanze nel governo Dini e al Commercio con l'estero nel primo governo Prodi. Dal 2009 è rettore dell'Università degli Studi 'Giustino Fortunato' di Benevento, titolare della cattedra di diritto tributario dell'impresa.

La maxi operazione si è innestata sullo sfondo di uno scenario investigativo sempre più ricco di elementi, il cui incipit è da attribuirsi al tentativo di alcuni docenti di spingere un ricercatore universitario a "ritirarsi", mentre era candidato al concorso per l'abilitazione scientifica nazionale all'insegnamento nel settore del diritto tributario. Motivo delle presunte pressioni sarebbe stato quello di "favorire" un terzo soggetto il cui curriculum risulterebbe di gran lunga inferiore rispetto al candidato.

Una successiva tornata, questa la promessa avanzata al ricercatore, sarebbe stata occasione per la sua abilitazione. Ma l'uomo si è ribellato a quel "sistema" permettendo, con una denuncia, l'avvio dell'inchiesta, coordinata dalla Procura di Firenze.

Il contesto di sviluppo delle indagini si è mostrato ben presto potenzialmente vasto, sino ad assumere contorni liquidi e via via più allargati: da ulteriori investigazioni sarebbe infatti emersa una fitta trama di "accordi" tra numerosi professori, alcuni dei quali anche componenti di commissioni nazionali su nomina del ministero dell'Istruzione,università e Ricerca.

Niente meritocrazia ma abilitazioni basate, questa la tesi più accreditata, su un mutuo soccorso in termini di favori personali e professionali.

Ai 59 indagati sono contestati reati legati alla corruzione, e su richiesta della Procura della Repubblica fiorentina il gip del tribunale di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, ha disposto le misure coercitive.

Oltre 150 le perquisizioni tra uffici pubblici, studi professionali e abitazioni. I 7 docenti ora agli arresti domiciliari saranno sottoposti a una valutazione sull'eventuale applicazione della misura interdittiva, per la quale il gip si è riservato di esprimersi a breve.

Sotto la lente degli inquirenti sono finite due tornate del concorso per l'abilitazione scientifica nazionale: quella del 2012 e in particolare quella del 2013, nella quale si sarebbe verificato il caso oggetto della denuncia iniziale.