Salgono a quattro le brutali aggressioni consumate in pochi mesi nella zona del Parco Nord di Milano. L'ultima è recentissima ed è la più grave perché è costata la vita ad una donna, il cui cadavere è stato rinvenuto la mattina del 23 novembre.
Le aggressioni
La prima aggressione risale allo scorso agosto ai danni di un'anziana signora di 80 anni. La pensionata ha subito violenti abusi fisici da un uomo che non è ancora stato identificato dalle forze di polizia. C'è da dire che, nella circostanza, la vittima fu capace di salvarsi riuscendo in quache modo ad allontanare l'aggressore prima che le conseguenze dell'accadimento diventassero ancora più gravi.
Pochi giorni dopo, però, c'è stato un altro episodio di Cronaca Nera: nel ruolo della vittima, stavolta, un ragazzino di 15 anni. Pochi aggiorni addietro, nel mese di novembre, una ragazza è stata assalita nei pressi dell'ospedale Niguarda che si trova davvero molto vicino al Parco di Villa Litta. E siamo purtroppo arrivati all'ultimo episodio che, come detto, è il più grave di tutti perché questa volta c'è scappato il morto. A perdere a vita è stata Marilena N. di 67 anni: per lei dunque l'aggressione è stata fatale.
Morte al Parco di Villa Litta
La signora abitava proprio nei pressi del Parco Nord e come ogni mattina ha portato fuori il cane della figlia. Ma questo quotidiano rituale stavolta è costato la vita alla 67enne.
A dare l'allarme alla polizia è stato un passante che ha visto i corpo della signora Marilena riverso per terra. All'arrivo dei primi soccorsi le condizioni dell'anziana erano già estremamente critiche. La donna è stata sottoposta alle manovre di rianimazione, ma purtroppo non sono servite a salvarle la vita in quanto è stata trovata con una ferita troppo profonda alla gola che le è stata fatale.
Le indagini
Gli agenti della squadra mobile arrivati sul posto hanno rinvenuto la signora con addosso un paio di leggins con sopra una gonna e, al suo fianco, la sua borsa priva di portafoglio e documenti che danno da pensare ad una rapina finita male. Trovata anche una parrucca che la signora indossava e che ora sarà oggetto di esami e perizie, in quanto potrebbe contenere tracce e residui utili a rintracciare l'aggressore.
Per questi quattro casi di brutali violenze al momento gli indizi sono molto pochi e permane il mistero su chi le abbia messe in atto, se una o più persone. L'ipotesi del mostro del parco, però, non è da escludere per gli inquirenti in quanto potrebbe essere una brutta realtà. Sulle indagini viene comunque mantenuto il massimo riserbo.