Il Mediterraneo torna a tingersi di rosso. Lo sbarco in mattinata presso il porto di Salerno della nave militare spagnola Cantabria ha portato con sé una terribile tragedia: sono infatti stati rinvenuti i corpi di 26 donne, presumibilmente nigeriane.

Sono ancora in corso le indagini per accertare quali siano le cause di quella che è stata, a ragione, definita dal prefetto di Salerno Salvatore Malfi «una tragedia per l’umanità».

L'ipotesi dell'annegamento

L’ipotesi al momento più accreditata è che le donne, in viaggio su un barcone sul quale erano presenti anche uomini e poi malauguratamente affondato a largo, sarebbero morte per annegamento in quanto soggetti più deboli, ha spiegato Malfi, tuttavia non si esclude l’ipotesi di omicidio fino a quando non verrà fatta luce sull’accaduto.

Insieme ai cadaveri, sono giunti sulle coste italiane altri 375 migranti di cui 259 uomini e 116 donne, nove delle quali in avanzato stato di gravidanza, apparentemente in buona salute, alcuni dei quali resteranno in Campania mentre gli altri verranno accolti in piccoli gruppi nelle altre regioni italiane.

Il Comune di Salerno ha allestito una grande macchina organizzativa al fine di fronteggiare l’emergenza, trovando inoltre una degna sepoltura ai corpi che verranno tumulati nelle città limitrofe ed accogliere coloro che sono sopravvissuti a quest'ennesimo viaggio della morte.

Non si esclude l'omicidio

Altra ipotesi riguarderebbe la tratta delle donne che, tuttavia, il prefetto tenderebbe ad escludere dal momento che le loro dinamiche differirebbero notevolmente dallo sbarco clandestino, utilizzando canali più sicuri che limiterebbero notevolmente la perdita di quella che dai trafficanti viene definita, brutalmente, “merce”.

Intanto, per accertare le cause dei decessi ed eventualmente confermare la pista dell’annegamento, sono previsti gli esami sui 26 cadaveri, i quali saranno sottoposti anche ad un tampone per verificare se le vittime abbiano o meno subito violenze.

Le parole del prefetto

«Quello che va fatto, per esigenze di giustizia, sarà fatto» ha concluso il prefetto Malfi «Credo che già stamattina il procuratore Masini valuterà se ci siano i presupposti per un’ipotesi di omicidio.

Bisogna vedere se si trova un soggetto su cui concentrare l’attenzione o se si procederà contro ignoti. Che qualcuno abbia fatto morire queste donne e non sia stato un fulmine arrivato dal cielo è una cosa ovvia».