Nel pomeriggio di domenica 5 novembre 2017, alle ore 18, sono cominciati gli interrogatori - davanti ai rispettivi avvocati - per Carles Puigdemont, ex presidente catalano, e per i suoi ex quattro ministri (Comin, Ponsati, Puig, Serret) da parte del giudice belga. I cinque catalani si sono consegnati spontaneamente in prima mattinata alla polizia di Bruxelles (città in cui si sono rifugiati il 30 ottobre scorso), la quale ha immediatamente proceduto con un'ordinanza di custodia cautelare e poi ha concesso la libertà dietro cauzione. La magistratura ha ventiquattro ore di tempo per operare una decisione, quindi, entro le 9.17 di lunedì 6 novembre 2017.

Cosa può fare il giudice?

L'accusa che grava sul presidente catalano destituito è di sedizione, ribellione e violazione della Costituzione spagnola a seguito della dichiarazione d'indipendenza unilaterale verificatasi dopo il referendum del 1° ottobre 2017. Perciò, in un arco di tempo che abbraccia le ventiquattro ore, la magistratura belga deve prendere una decisione e, dinanzi a sé, ha diverse strade. Secondo la procedura, infatti, rientra tra le possibilità del giudice decidere se emettere o meno un mandato d'arresto.

Nell'ipotesi in cui emetta un mandato d'arresto, il caso sarà sottoposto al vaglio della 'camera di giudizio preliminare della Corte di primo grado', la quale avrà 15 giorni di tempo per decidere la data dell'arresto.

Se qualcuno, tra gli indagati o la procura, contesti la decisione operata dalla suddetta camera, potrà presentare un ricorso alla Corte d'Appello e, in ultima istanza, alla Corte di Cassazione, il cui tempo di delibera non oltrepassa le due settimane.

Ripercussione della crisi catalana sull'Unione Europea

La crisi catalana, creata da Puigdemont, ha cominciato a creare problemi alla stabilità del Belgio.

Il ministro dell'Interno belga - Jan Jambon, esponente del partito fiammingo separatista N-Va - intervenendo sulla questione dell'indipendenza e della diatriba che si è creata con Madrid, ha dichiarato che il governo madrileno, nel tentativo di 'dare una lezione' a quanti sono favorevoli alla costituzione della catalogna come nuova Repubblica indipendente, è andato troppo oltre, facendo prevalere la legge nazionale avente minor valore se messa in rapporto con il diritto internazionale o con i diritti dell'uomo contenuti nella Convenzione Europea.