Il fenomeno dell'immigrazione in Italia è un problema molto sentito, in particolare dai giovani che si vedono in competizione diretta con gli immigrati nella ricerca di un lavoro. Alcuni politici in Italia, probabilmente a fine elettorali, propagandano un idea degli stranieri sbagliata secondo il pontefice. Così facendo, secondo il Papa, si diffonde un messaggio di odio e intolleranza che risulta inaccettabile.

'I politici fomentano la paura'

Il capo dello stato Vaticano, piccolo Stato inserito all'interno della città di Roma, in un testo reso pubblico ultimamente si scaglia contro i politici italiani rei, secondo il sommo pontefice, di alimentare la xenofobia e l'odio razziale tra gli essere umani, specialmente nei confronti degli immigrati.

"Anziché costruire la pace, seminano violenza" e ciò viene vista con molta preoccupazione da chi invece si preoccupa di ogni essere umano, sostiene il Papa. Il contenuto di questo testo è stato elaborato per il prossimo discorso, che avverrà a Gennaio, in occasione della Giornata mondiale della Pace. Il vescovo di Roma non si riferisce soltanto alla situazione italiana ma anche ai politici dei Paesi di destino dei rifugiati e immigrati. "Una retorica sui rischi per la sicurezza nazionale che ne enfatizza i rischi si è largamente diffusa in questi Paesi" così disprezzando, secondo Francesco, la dignità umana di noi tutti che siamo figli e figlie di Dio. Le parole del santo padre sono state duramente criticate in ambito politico, in quanto lo si accusa di occuparsi più di Politica che piuttosto delle anime e dei suoi fedeli.

Il Papa in quest'ultimo anno ha tenuto diversi discorsi, anche domenicali, in favore dell'accoglienza dei clandestini; l'8 Luglio 2013 il pontefice si è recò anche a Lampedusa in occasione di una messa a seguito della tragedia in mare dove persero la vita molti migranti.

'Accogliere, proteggere, promuovere e integrare'

Papa Francesco così torna a predicare politiche di accoglienza per il nostro Paese: "offrire ai richiedenti asilo, migranti e rifugiati di trovare la pace che stanno cercando".

Il Pontefice dunque esorta gli Stati nazionali ad aumentare le possibilità di ingresso e di non respingerli verso zone dove invece li aspettano guerre e miseria. Così bilanciando la paura per la sicurezza con la tutela dei diritti fondamentali degli esseri umani e auspicando entro il 2018 un accordo globale sull'immigrazione sostenuto dalle Nazioni Unite.