La scorsa settimana vi abbiamo parlato dell'arrivo delle telecamere di "Striscia la notizia" nel Salento. Un servizio che ha creato molto clamore e ha lasciato strascichi polemici in tutto il Salento, soprattutto nel paese dove il fatto è accaduto, ovvero a Lizzanello.

Striscia la Notizia, Pinuccio e la palestra della polemica

Ma andiamo per gradi: qualche giorno fa, a Lizzanello è arrivato Pinuccio, storico inviato di "Striscia la notizia" per la Puglia.

Pinuccio ha spiegato che nel paese sito nel Salento, già da diversi mesi, è stata inaugurata una palestra che risulta essere, tuttavia, inagibile.

A settembre molti cittadini si sono lamentati della situazione e hanno scritto dei post su Facebook anche molto duri. Tra questi, è spuntato quello di una signora che ha paragonato - sul noto social network - il sindaco di Lizzanello ad Ali Babà. Nel post incriminato, la frase che ha provocato polemiche è stata "l'ennesimo invito a mangiare sulle nostre spalle!!! Viva Lizzanello e i suoi 40 ladroni!".

Il sindaco, dopo quell'attacco, decise di querelare Barbara e tutti coloro che avevano lasciato il 'like' al suo post. Barbara ha chiesto a Pinuccio di intervenire per far sì che almeno il Sindaco possa togliere la denuncia nei confronti di quelle persone che avevano lasciato il like, tra le quali ci sono anche dei minorenni.

Il Sindaco, ai microfoni di Striscia la Notizia, ha spiegato che ha voluto lanciare un segnale per far capire a tutti che c'è troppa superficialità nell'utilizzo di Facebook. Il sindaco ha concluso spiegando che può togliere la denuncia solo dopo che avrà incontrato Barbara e lei avrà riconosciuto di aver esagerato. Tutto finito?

Per niente.

Spunta un manifesto: è ancora polemica nel Salento

Il sindaco e la maggioranza sono intervenuti nuovamente sulla vicenda, scrivendo un manifesto, apparso nel paese. Già le prime righe del comunicato sono dure e continuano a condannare la situazione: "Seppure bello e simpatico, il servizio di Striscia la Notizia non ridimensiona la gravità della condotta diffamatoria aggravata oggetto della querela".

Nel manifesto (che potete vedere nella foto di questo articolo), il sindaco e la maggioranza parlano di "fatto non giustificabile" e ribadiscono che il tentativo di Pinuccio di ridimensionare la gravità di quanto accaduto con il richiamo all'inopportunità dell'inaugurazione della palestra perché non agibile (circostanza peraltro non vera), ovvero alle vicende familiari di una delle persone querelate, non riduce la portata lesiva delle gravissime offese rivolte alle istituzioni e dell'abuso che adulti e minori hanno fatto di Facebook." Insomma, a Lizzanello è ancora polemica.