Cinque giovani di origine tunisina sono stati accusati di aver creato una cellula dell'Isis in Italia. Come riportato in un articolo del quotidiano 'La Stampa', i cinque giovani risultano indagati dai carabinieri del Ros per terrorismo internazionale e la loro cellula avrebbe avuto intenzione di preparare un'attacco suicida sul suolo italiano. La Procura ha emesso per loro cinque ordinanze di custodia cautelare, ma tali misure non possono essere applicate in quanto gli stessi cinque indagati possono presentare ricorso in Cassazione e potranno essere arrestati solo se la stessa Cassazione accoglierà le tesi della procura.

La cellula dell'ISIS in Italia, tra spacciatori e foreign fighters

Secondo il già citato articolo della 'Stampa, tre dei cinque giovani di origine tunisina si trovano già agli arresti domiciliari per questioni legate allo spaccio di droga. Gli altri due membri della presunta cellula terroristica non sono rintracciabili e si pensa che siano morti combattendo nelle fila dell'ISIS e/o rimanendo vittime dei bombardamenti della coalizione impegnata nella lotta agli stessi miliziani dell'autoproclamato Stato Islamico. Inoltre, la presunta cellula dell'ISIS sarebbe stata composta da altri due membri, i quali risultano al momento essere esclusi dalla stessa inchiesta avviata dai carabinieri del Ros.

L'Italia nel mirino del terrorismo di matrice islamista radicale

Da diverso tempo l'Italia risulta essere nel mirino del terrorismo di matrice islamista radicale e la recente scoperta della presunta cellula dell'ISIS è un'ulteriore dimostrazione di ciò. Il fatto è che la stessa Italia risulta essere una delle poche nazioni dell'Europa occidentale che l'ISIS non ha colpito e che allo stesso tempo risulta essere alquanto strategica per gli stessi miliziani del Califfato.

Difatti, l'Italia è considerata una delle nazioni maggiormente avverse all'autoproclamato Stato Islamico ed è vista come il centro della cristianità mondiale e il simbolo della civiltà occidentale antica, in quanto patria dell'Impero Romano e dello stesso Papato.

Proprio tenendo conto di questi fatti, le continue minacce dell'ISIS all'Italia sono da non sottovalutare minimamente e occorre che il governo e le forze di sicurezza nazionali continuino a vigilare e ad intensificare la lotta al terrorismo e l'impegno per la sua stessa prevenzione.