Una vicenda veramente assurda quella che è avvenuta a Milano e che ha portato un bimbo di appena 20 mesi ad essere ricoverato in Ospedale in gravi condizioni a causa dell'hashish del padre. Il piccolo bambino, infatti, sarebbe stato intossicato da Thc, il principio attivo della droga di cui abbiamo parlato, e sarebbe stato costretto a finire all'ospedale Vittore Buzzi di Milano sabato pomeriggio. Il piccolo, che abita a Sesto San Giovanni assieme ai suoi genitori, nonostante sia finito sabato in ospedale, soltanto ieri i medici hanno allertato la polizia dopo aver visionato i risultati delle analisi del sangue alle quali il piccolo è stato sottoposto.

Intossicato dall'hashish del papà: succede a Milano

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, infatti, il bambino ha avuto le convulsioni e una crisi respiratoria abbastanza grave e dopodiché è finito in coma. Nel sangue del bambino sarebbero state rintracciate tracce del principio attivo dell'hashish, che probabilmente ha ingerito per fatalità al parco o in casa. Questo perché il papà egiziano della creatura sarebbe un consumatore abituale di droga, mentre la madre, di nazionalità rumena, non avrebbe alcuna traccia di droga nel suo sangue. Quindi è stata immediatamente scartata l'ipotesi del passaggio tramite allattamento. I due genitori si sarebbero immediatamente giustificati davanti a polizia e medici dell'ospedale dicendo che il piccolo potrebbe aver ingoiato l'hashish trovato per terra al parco, ma la strada più probabile e credibile sembrerebbe essere proprio quella secondo il quale avrebbe trovato la droga proprio in casa, raccogliendo magari un pezzo caduto accidentalmente al padre o dopo averlo lasciato incustodito.

Il bimbo è grave ma in miglioramento

Le condizioni del bambino, nonostante continuino ad essere piuttosto gravi e rimane in prognosi riservata, sarebbero leggermente in miglioramento. Verso la metà di settembre è accaduto un episodio analogo ad una bimba di 17 mesi, ricoverata nell'ospedale di Legnano, e anche in quel caso i genitori si sarebbero giustificati più o meno allo stesso modo.

A conclusione dell'indagine, però, la piccola è stata assegnata in custodia ai nonni e per i genitori è stato messo un divieto di avvicinamento. Per rimanere sempre aggiornati sulle ultime notizie riguardanti l'Italia e il mondo e leggere altri articoli, potete seguire l'autore di questo articolo.