Milano, sabato sera: una coppia di genitori si è recata all'ospedale di Sesto San Giovanni insieme al figlioletto di appena un anno e mezzo, in precarie condizioni di salute. Entrambi erano visibilmente preoccupati, ma il caso del piccolo paziente ha sorpreso non poco i medici che, dopo i primi accertamenti, hanno riscontrato nel sangue del bimbo tracce di cannabinoidi, ovvero sostanze psicoattive che si ottengono dalla cannabis sativa (o meglio, dalle infiorescenze femminili di questa pianta), da hashish o marijuana.

Bambino in coma: le possibile cause

Nel referto medico si parla di intossicazione da Thc. Ma com'è possibile? Dai primi accertamenti è emerso che uno dei due genitori, il papà, è un abituale consumatore di hashish, mentre nel sangue della madre non è stata riscontrata alcuna traccia rilevante di droghe. Da qui l'ipotesi che il piccolo possa essere entrato in contatto con delle sostanze stupefacenti presenti in casa - indubbiamente per errore - magari scambiandole per cibo commestibile. Ma questa non è l'unica ipotesi al vaglio della polizia di Sesto San Giovanni.

I genitori hanno sostenuto che il figlio possa aver ingerito la cannabis o l'hashish ai giardinetti che è solito frequentare. Questa, dunque, è l'altra pista seguita dagli inquirenti in merito all'intossicazione da Thc accusata dal bambino.

Naturalmente gli investigatori approfondiranno tutte le ipotesi del caso per cercare di capire come abbia fatto il bimbo ad entrare in contatto con la droga. Ricordiamo che, subito dopo aver ingerito la sostanza stupefacente, il piccolo ha accusato delle convulsioni e una grave crisi respiratoria, finendo in coma.

Cannabis o hashish: genitori sottoposti a test

Il bambino, stando agli ultimi aggiornamenti, si sarebbe leggermente ripreso dopo il ricovero d'emergenza al nosocomio di Sesto San Giovanni. Nonostante la prognosi rimanga riservata, si spera che nel giro di poco tempo il piccolo possa riprendersi definitivamente.

Detto ciò, ribadendo che non si tratta del primo caso nell'ultimo periodo, visto che a settembre a Legnano anche una bambina ha accusato un'intossicazione da Thc, non si esclude che al termine delle indagini, qualora dovesse emergere una responsabilità da pare dei genitori del bimbo, possano essere presi dei provvedimenti per negargli l'avvicinamento al figlio, con la possibilità che la tutela passi ai nonni o ad altri parenti prossimi. Quest'ipotesi è legata a quanto già avvenuto con la bimba di Legnano, assegnata dai magistrati ai nonni materni.