Ruotava tutta intorno a lei l’operazione Talea, che ha avuto luogo nella serata di ieri e che ha visto i carabinieri giungere a ben 25 arresti.

'La padrona'

La vera protagonista è Mariangela Di Trapani, “figlia d’arte” di Cosa Nostra, incaricata negli ultimi anni di occuparsi del gravoso compito di ristabilizzare l’assetto della malavita organizzata palermitana, ruolo che stava svolgendo con un tale zelo da aver ottenuto l’appellativo di “padrona” ed aver conquistato la stima dei vecchi boss che con approvazione avrebbero commentato: 'Si sta comportando come farebbe un uomo'.

Moglie di Salvino Madonia, boss fautore dell’assassinio del coraggioso imprenditore Libero Grassi nel 1991 la cui famiglia avrebbe avuto un ruolo fondamentale in numerosi celebri omicidi di mafia, e figlia di Ciccio Di Trapani, la “picciridda”, come la chiamano in famiglia, era già stata arrestata nel 2008 ed aveva scontato otto anni di reclusione e, a seguito della scarcerazione, aveva l’obbligo di restare a Cinisi da dove, tuttavia, riusciva a gestire gli affari della malavita a Palermo.

Le indagini sul racket

Al centro della città, come emerso dalle indagini condotte dalla procura distrettuale diretta da Francesco Lo Voi, commercianti, imprenditori e titolari di ristoranti continuerebbero a pagare il pizzo sotto minacce ed intimidazioni, senza in nessun modo denunciare il racket, nonostante le operazioni condotte negli ultimi anni contro le estorsioni malavitose.

Il ruolo fondamentale che Mariangela Di Trapani era andata a ricoprire era quello di tramite tra il 41bis e l’esterno.

La donna, infatti, oltre a riportare gli ordini del marito pluriergastolano dal carcere, comunicava anche con i cognati, Giuseppe ed Antonio, condannati a loro volta all’ergastolo, ed in questo modo gestiva i contatti con gli altri esponenti della mafia riuscendo a tenere vivo il tesoro di Resuttana.

Le uccisioni coordinate da Mariangela Di Trapani

Sarebbe stata proprio “la padrona” a tenere le redini nell’uccisione di Giovanni Bonanno, reggente di San Lorenzo, il quale oltre a fare la cresta sulle casse del clan era ritenuto colpevole di aver diffuso la voce secondo cui il figlio di Salvo Madonia e della Di Trapani fosse frutto di un tradimento e non di una fecondazione in provetta.

Uno sgarro che Bonanno ha pagato con la vita.

Inoltre, ultimamente sembra che il boss stesse organizzando l’eliminazione di un vecchio mafioso, Giovanni Niosi, personaggio particolare del mondo della malavita dal momento che un tempo indossava all’aeroporto Falcone e Borsellino la divisa da Vigile del Fuoco e con una profonda passione per il cinema, il quale aveva deciso di parlare con le autorità al fine di patteggiare la pena.