Molto spesso si è messa in dubbio la moralità degli chef e di chi come loro si trova a cucinare animali vivi così da impiattare pietanze deliziose. Tra le ultime vicende, ce n'è una che ha come protagonista una cernia pescata nel Mar Ligure e finita nella cucina di Camogli dello chef Riccardo Braghieri. Questa volta, però, l'epilogo è del tutto diverso da quello che ci si può aspettare e la decisione del cuoco sta diventando virale sul web, tanto che al pesce è stato dato anche un nome: Marta. Altrettanto discussa e degna di nota è stata anche la proposta del pescatore che ha venduto la cernia allo chef.

Le proteste contro la cottura degli animali vivi

E' sempre più all'ordine del giorno la critica mossa nei confronti degli chef, che si trovano a dover cucinare animali vivi nei propri ristoranti. Tra le tante proteste, c'è stata quella riguardante la cottura delle aragoste, la cui prassi prevede proprio l'immersione del crostaceo vivo nell'acqua bollente. A tal proposito, dopo una serie di richieste, la Svizzera ha deciso di vietare categoricamente tale usanza, così da risparmiare una fine tanto cruenta all'animale. Inoltre, ha fatto molto discutere anche una puntata di Masterchef Junior Spagna, dove un bambino di 10 anni si è trovato costretto ad uccidere un'anguilla, protagonista della prova mistery: per inseguire il suo sogno di diventare chef, Juan Antonio si è fatto coraggio ed ha tagliato la testa al pesce ancora vivo.

Riccardo Braghieri e la cernia salvata a Camogli

Decisamente contro tendenza rispetto a quanto si suole vedere, uno chef di Camogli ha compiuto un gesto che nessuno si sarebbe mai aspettato. Riccardo Braghieri, ex poliziotto ed ora cuoco per diletto, aveva acquistato presso un pescatore del pesce fresco, fresco a tal punto che una cernia gli è stata consegnata ancora viva.

Mentre il cuoco era intento a preparare il secondo piatto, ha notato che l'animale muoveva ancora le branchie, aprendole e chiudendole faticosamente: il movimento della cernia ha fatto impietosire l'uomo, che subito l'ha tolta dalla teglia ed ha chiesto aiuto ad un suo amico pescatore, affinché insieme potessero liberarla. Così la cernia da due chili è stata portata in mare ed è stata liberata.

A detta dello chef di Camogli, nessuno in cucina si è sentito di infornare la teglia, vedendo il pesce che si dimenava lì dentro, quasi come se non si volesse rassegnare alla morte. Nel tragitto dal ristorante al mare, è stata anche ribattezzata: Marta è stato il nome prescelto, proprio come la gallina di Lupo Alberto. Ma la commozione non è stata percepita solo nel ristorante: il pescatore, venuto a sapere della liberazione della cernia, ha voluto restituire i 70 euro allo chef, il quale però ha risposto di no: ''Marta l’avevo comprata e io la volevo liberare''.