Ieri, 13 febbraio, è stato arrestato un uomo di 38 anni di origine pakistana che ha abusato sessualmente di un giovane di 30 anni con problemi psichici. Il pakistano, un disoccupato con moglie e sei figli, era già stato denunciato in passato per tentata violenza sessuale a danno di una minorenne.
Il pakistano dopo averlo condotto a casa con una scusa lo violenta
L'uomo vive in Italia da oltre 10 anni e risiede a Cologno al Serio con la moglie e i sei figli. Il 5 febbraio ha incontrato per strada il giovane di 30 anni disabile psichico e con una scusa, approfittando soprattutto dei problemi del ragazzo, è riuscito a portarlo a casa sua.
La povera vittima, anche se conosceva lo straniero solo di vista, ha deciso di seguirlo e una volta entrato in quella casa è stato violentato. Dopo la violenza subita il 30enne è scappato, e spaventato per quanto gli era capitato ha deciso di raccontare tutto ad un amico di famiglia che ha incrociato per strada subito dopo il fatto. Il confidente ha portato immediatamente il giovane disabile in caserma, presso il Comando dei Carabinieri di Urgnano, e dopo aver denunciato la molestia è stato portato in ospedale a Treviglio per gli accertamenti, i quali hanno confermato la violenza sessuale subita.
Nel 2008 aveva già tentato una violenza a danno di minore, ora è in carcere
L'interrogatorio per scoprire l'identità del violentatore ha richiesto, date le sue condizioni psichiche, la presenza di una psicoterapeuta, ma dopo poche ore gli agenti sono riusciti a risalire al pakistano.
La perquisizione fatta a casa sua ha portato il ritrovamento degli abiti, che ritenuti fondamentali dagli inquirenti, sono stati sottoposti a sequestro. Il giovane di 30 anni, la vittima indifesa di uno stupro ignobile, è stato ricoverato in ospedale per il grave trauma che la violenza gli ha causato, la prognosi stabilita è di almeno venti giorni.
Per lo straniero pakistano non si tratta della prima accusa di violenza sessuale a danno di altre persone: nel 2008 aveva tentato di violentare una minorenne, fatto che si era verificato in un paese in provincia di Bergamo. Il pm Laura Cocucci, dopo aver raccolto tutte le testimonianze e le prove risalenti dalle indagini svolte dai carabinieri, ha richiesto al GIP di Bergamo l'emissione di una custodia cautelare, che ha disposto per il pakistano di 38 anni l'immediata reclusione nel carcere di Bergamo, dove nei prossimi giorni avrà luogo l'interrogatorio di garanzia.