Dopo 27 anni dalla sua abolizione, il capo di stato francese, Emmanuel Macron, sente il bisogno, per la propria nazione, di ristabilire la leva obbligatoria. Il servizio militare obbligatorio, abolito nel 1997, potrebbe tornare ad essere parte delle vite non solo dei cittadini francesi, ma anche delle cittadine. Volontà dell’inquilino dell’Eliseo e quella di introdurre la leva obbligatoria “universale”. Tale riforma renderebbe partecipe anche il sesso femminile, esonerato sin dalla prima introduzione del servizio militare imposto dallo stato. Nonostante la ministra delle forze armate, Florence Parly, avesse affermato pochi giorni fa che la leva non sarebbe stata obbligatoria, la notizia ufficiale, emersa dopo un’intervista svoltasi tra il capo di stato e giornalisti, sembra avere un esito totalmente opposto.

Rivoluzioni all'Eliseo

Nazionale, obbligatorio e universale”, così è stato descritto il nuovo servizio militare francese. Altro aspetto che ha puntualizzato Macron è stata la durata del servizio. Quest’ultimo, infatti, inizialmente era stato previsto per tre mesi, mentre sembra che si voglia prolungare per la durata di sei mesi. Questione che sembra stare a cuore al capo di stato francese, è il percorso universitario dei giovani, a tal proposito ha puntualizzato che tale militarizzazione giovanile non andrà ad influenzare minimamente il ciclo di studio universitario.

A tele affermazione si affianca l’attesa di una relazione parlamentare la quale tratterebbe di alcune proposte riguardanti l’organizzazione della riforma, ovvero la possibilità di suddividere in diverse fasi il periodo di leva o di combinare il servizio militare e quello civile.

Intenzioni di Macron sarebbero quelle di rafforzare il senso patriottico e di appartenenza ai valori della République, creare un contatto con le generazioni passate, imparare disciplina e rispetto per le regole sociali.

Tale iniziativa sembra aver sconvolto la popolazione francese, soprattutto la percentuale giovanile, nonostante non sia una vera e propria novità.

Infatti il capo di stato ne aveva precedentemente parlato poiché essa era un punto saliente del programma elettorale presentato l’anno scorso.

Dubbi e incongruenze

Nonostante le motivazioni patriottiche, a far sembrate questa proposta di legge incoerente al pubblico francese è il fatto che Macron sia l’unico capo di stato della propria nazione a non aver prestato tale servizio militare.

Nonostante la sua “inesperienza” e le numerose spese che lo stato sarebbe disposto ad affrontare per la riorganizzazione del servizio militare, il capo di stato sembra essere più che convinto a reclutare almeno 700mila giovani ogni anno. Ebbene si, oltre a Germania, Svizzera, Danimarca e Austria, anche la Francia potrebbe entrare nel circolo delle nazioni con il servizio militare imposto dallo stato.

A farle compagnia potrebbe essere anche l’Italia smossa dalla volontà dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini, che vorrebbe rendere più consapevole l’utilizzo delle armi. Se da un lato tale rimessa in vigore della lava obbligatoria può esse letta come un ritorno al passato dando importanza agli stessi valori che hanno reso possibili i giorni odierni, dall’altro sorge il dubbio che tale atto possa essere una prevenzione o addirittura una strategia militare per prendere le difese di stato al fronte di un nuovo conflitto che potrebbe ricondurci ai due massacri già avvenuti nello scorso secolo. “Ai posteri l’ardua sentenza”.