Quella che stiamo per riportarvi è l'ennesima, inquietante vicenda di cui non vorremmo mai sentir parlare. Dopo esserci soffermati sulla rissa a colpi di coltello avvenuta a Milano nei giorni scorsi, ora invece spostiamo le attenzioni su quanto accaduto ad un neonato inglese, costretto a subire violenze inaudite da coloro i quali avrebbero dovuto garantirgli affetto e protezione, i genitori.

A sole 6 settimane di vita, infatti, il piccolo sarebbe stato massacrato dalla madre e dal padre, con evidenti danni fisici che, purtroppo, porterà con sé per il resto dei suoi giorni.

Maltrattano il figlio e costringono i medici ad amputargli le gambe

In seguito alle pesanti percosse subite, stando a quanto riferito da "The Sun", i medici sono stati costretti ad amputare al bimbo entrambe le gambe. I genitori, dopo essere stati identificati, sono stati condannati a dieci anni di reclusione da una sentenza della Corte di Maidstone che ha parlato di "una serie di assalti dispettosi" perpetrati sul neonato, il quale ha addirittura rischiato di morire per sepsi. La coppia (46 anni lui e 24 lei) ha sempre negato qualsiasi forma di coinvolgimento nella vicenda, ma nonostante ciò è stata condannata all'unanimità dalla giuria.

Nel novembre del 2014, sul bimbo, sottoposto ad attente analisi dai medici, erano state riscontrate delle fratture multiple ed anche una pericolosa setticemia.

Successivamente i genitori sono stati fermati con le accuse di lesioni, negligenza e danni gravi fisici su minore, ed anche per ritardo nelle cure mediche verso il bambino. La Corte, studiando le varie diagnosi, ha potuto constatare che il piccolo paziente aveva fratture diffuse lungo tutto il corpo: dalle gambe ad una coscia, dal pollice sinistro ad una caviglia, fino alle ossa di un alluce.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, i genitori avrebbero maltrattato il bambino con una forza definita "considerevole". Inoltre, a causa dello stato avanzato della setticemia, i medici si sono visti costretti ad amputare le gambe al bambino. Dopo una lunga riabilitazione, soltanto nel 2015 è stato possibile dare il neonato in affidamento ad una famiglia adottiva che, dopo quella terribile vicenda, adesso si sta prendendo cura di lui.

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