Gli infortuni mortali in montagna continuano, oggi è stata la Grignetta, gruppo di montagne della Grigna, a tradire la passione di tre alpinisti intenti a scalare la vetta lecchese: due di loro hanno trovato la morte, mentre il terzo all'inizio disperso, è riuscito a tornare a valle.
Placca insidiosa della Grignetta intrappola e uccide due alpinisti
La tragedia è successa venerdi intorno alle 15.30, le vittime sono Giovanni Giarletta di 37 anni residente a Lecco e Ezio Artusi di 46 anni residente a Introbio, mentre il terzo alpinista, all'inizio disperso, è riuscito a raggiungere la valle.
I tre stavano tentando di risalire il Canale del Sasso Incastrato, un canale che si trova sul versante della montagna valsellinese a circa 2.177 metri, quando una valanga staccatasi dalla Grignetta li ha travolti e intrappolati. Dopo l'allarme, partito nel pomeriggio, sono iniziate le ricerche da parte dell'elisoccorso e delle unità cinofile specializzate nel ritrovamento di persone travolte dalla neve, sul posto anche vigili del fuoco, uomini del soccorso alpino, carabinieri e i soccorritori dell' Areu, (azienda regionale emergenza urgenza). I corpi delle due vittime sono stati recuperati e il terzo alpinista che all'inizio non si trovava, è riuscito a cavarsela. Quest'ultimo non sarebbe stato colpito dalla furia della valanga perché precedeva gli altri due durante l'ascensione, "li ho chiamati mi stavano raggiungendo, poi non ho sentito più nulla".
I due alpinisti infatti erano già stati colpiti da una placca di neve infida che ha trasformato una semplice escursione personale in una tragedia.
Le vittime, Ezio e Giovanni, erano soccorritori e tecnici del Soccorso Alpino
Le due vittime della montagna, Giovanni ed Ezio, si occupavano da tempo di soccorsi alpini, appartenevano infatti alla XIX Delegazione Lariana della Lombardia ed erano soccorritori effettivi e tecnici di soccorso del Cnas.
Il Corpo del soccorso Alpino incredulo e commosso per ciò che è successo, non può fare altro che ricordare quanto la loro energia e la capacità di agire prontamente siano state di fondamentale aiuto per risolvere in maniera positiva i tanti infortuni che capitano quando si ama tanto la montagna. "Su di loro si poteva sempre contare, e siamo addolorati di non aver avuto il tempo di ringraziarli per tutto ciò che hanno fatto", il Corpo del Soccorso alpino piange i due amici-colleghi e si stringe all'immenso dolore delle famiglie e degli amici.