Tra gli stranieri presenti in Italia, più di uno su due (dai 6 anni in su) attribuisce una particolare importanza alla religione nella propria vita. Sono soprattutto le donne che danno più rilevanza rispetto agli uomini. Solitamente sono gli adulti stranieri tra i 45 e i 54 anni che considerano la religione una sfera importante nella vita.

I numeri nelle varie religioni

I dati cambiano in base alla diversa appartenenza religiosa. Tra i musulmani, il 71,4% assegna punteggi pari o superiori a 8 che riguardano l'importanza della religione nella propria vita.

Quasi simili le percentuali dei cattolici, ortodossi e protestanti. Situazione diversa per quanto riguarda i buddisti.

I dati per paese d'origine

Marocchini e tunisini, quasi tutti di religione musulmana, sono coloro che danno grande importanza alla religione (rispettivamente l'85,3% e il 78,6%). Seguono gli indiani, in gran parte di religione sikh (64,4%) o induista (22,2%) e i filippini. Più distaccati sono invece i cittadini provenienti dai paesi europei dell'Est. Ancora meno interessati di questi ultimi sono i cinesi: solo uno su cinque (il 20% del totale) attribuisce un'elevata importanza della religione nella sua vita.