Sta facendo discutere un video mandato in onda durante una recente trasmissione di 'Matrix', il noto programma diretto da Nicola Porro in onda su Canale 5. In tale controverso filmato si vede una donna che inveisce contro i poliziotti, augurandogli anche la morte. Lei è un'insegnante di una scuola pubblica ed ha utilizzato parole durissime contro la polizia nel corso di una manifestazione a Torino, indetta dai collettivi antifascisti e dell'estrema sinistra per protestare contro la conferenza del movimento di estrema destra 'CasaPound Italia'.
La 'docente antifa': 'I poliziotti mi fanno schifo, difendono i fascisti'
Come riportato in un articolo pubblicato sul sito web del Corriere Della Sera, durante il programma la professoressa è stata intervistata dal giornalista di 'Matrix', Angelo Macchiavello. Nel corso della citata intervista, la docente non si è dichiarata pentita della frasi contro la polizia e ha aggiunto che gli stessi poliziotti 'gli fanno schifo', in quanto a suo modo di vedere "difendono e proteggono i militanti dei movimenti dichiaratamente ispirati al fascismo". Inoltre, la stessa prof ha affermato che un giorno potrebbe ritrovarsi a combattere contro gli stessi militanti neofascisti, anche con i fucili.
La condanna di Matteo Renzi: 'La prof va licenziata'
Le condanne del mondo della politica alle parole di questa 'insegnante barricadera' non si sono fatte attendere. Tra i primi che hanno denunciato la vicenda c'è stato il segretario nazionale del Partito Democratico, Matteo Renzi, il quale ha manifestato la sua disapprovazione proprio durante la stessa puntata del programma condotto da Nicola Porro.
Andando nello specifico, l'ex presidente del Consiglio ha affermato che ciò che è successo è un vero e proprio 'schifo' e si è auspicato un veloce licenziamento della stessa professoressa. Oltre a ciò, lo stesso segretario del partito di centrosinistra ha affermato che a Torino vi sono diversi centri sociali che andrebbero chiusi, come sostenuto tra l'altro dal senatore democratico Stefano Esposito.
In tal modo, Renzi ha voluto rendere ancor più netta la forte distanza che separa il suo PD e il centrosinistra da quelle aree dell'estrema sinistra che si richiamano all'ideologia del cosiddetto 'antifascismo militante' e che sostengono la lotta senza quartiere ai movimenti neofascisti, anche con l'utilizzo delle armi e della violenza.