In occasione della puntata di "Piazzapulita" su La7 questo giovedì 22 febbraio è intervenuto il ministro degli Interni Marco Minniti, esponente del Pd, che si è soffermato su vari aspetti di questa campagna elettorale, in particolare è stato significativo ciò che ha affermato sulle tensioni e violenze degli ultimi giorni.

Minniti spiega le difficoltà a sciogliere le organizzazioni neofasciste

Marco Minniti ha iniziato dicendo: "Il voto deve svolgersi con la libertà di ciascuno di esprimere le proprie idee. C'è un limite invalicabile che è quello dell'uso della violenza: anche le espressioni più radicali del pensiero possono esserci, ma senza arrivare mai alla violenza: noi lavoriamo per impedire questo".

In merito alla presenza di alcuni movimenti di estrema destra a queste elezioni, Minniti ha detto: "Io non ho mai sottovalutato nulla, come quando ci sono stati episodi delicati, per esempio a Como e Varese. Noi dobbiamo capire che su questi temi ci sono due responsabilità: quella del Ministero degli Interni e della polizia da un lato e quella della Magistratura dall'altra. L'antifascismo è un valore fondativo della nostra democrazia e a questo non può esserci alcuna deroga: quindi noi non sottovalutiamo niente e con tranquilla fermezza portiamo il paese al voto".

In particolare riguardo al possibile scioglimento di una qualche forza politica di estrema destra, Minniti ha spiegato: "Il problema è che lo scioglimento deve reggere un percorso: non basta un'iniziativa del Viminale, perché poi a tale iniziativa si può tranquillamente fare ricorso.

L'unica cosa che non può succedere è che uno scioglie un movimento per dichiarata apologia del fascismo e poi magari il Tar lo rimette nuovamente in campo: serve un percorso... Quindi, queste questioni non dobbiamo affrontarle con troppa facilità nell'atteggiamento. Noi siamo stati intransigenti ad esempio con il gruppo Dora a Varese che ha attaccato i partigiani: al termine delle indagini saremo severi e duri.

Su questi temi però agiscono sia il Ministero che la Magistratura, non possiamo metterci in una condizione in cui è solo uno che decide".

Riguardo al pericolo fascismo oggi in Italia, Minniti ha detto: "C'è stata una progressiva crescita, ma direi che non c'è nessuna emergenza nell'ordine pubblico". Prima di aggiungere: "L'antifascismo non è mai pericoloso perché è un valore costituzionale e un pilastro della nostra Repubblica. Poi c'è chi usa la violenza richiamandosi all'antifascismo, e allora va detto con chiarezza che colpire un carabiniere a terra non ha nulla a che vedere con l'antifascismo".