Jan Kuciak, appena 27enne, stava lavorando da più di un anno ad una serie di indagini giornalistiche volte a svelare i rapporti tra la 'ndrangheta e i vertici politici della Slovacchia. Si era specializzato nell'analisi e nella verifica delle accuse di frode fiscale che coinvolgerebbero anche il partito di Robert Fico, premier del paese. Proprio per fermare le sue inchieste, il giovane reporter è stato ucciso con un colpo di pistola al petto insieme alla fidanzata, freddata con un proiettile alla testa.

La sua morte, in queste ore, sta assumendo i contorni di un'amara ovvietà: in passato avrebbe già ricevuto minacce da un imprenditore locale, Marian Kocner, sulle cui attività aveva anche scritto un articolo.

Secondo gli investigatori slovacchi, anche altri giornalisti sarebbero finiti nel mirino delle organizzazioni criminali: infatti accanto ai corpi di Kuciak e della fidanzata, sono state rivenute alcune cartucce non esplose, probabilmente lasciate dal killer (si tratterebbe di un professionista di delitti di mafia) per intimorire chi volesse proseguire il lavoro di Kuciak. Per precauzione, le autorità locali hanno posto sotto protezione alcuni colleghi del cronista, in attesa che le indagini arrivino ad una svolta e portino, magari, all'arresto dei responsabili, poiché al momento il delitto non ha ancora un colpevole.

In queste ore, i colleghi e le autorità slovacche si stanno stringendo intorno alla memoria del giovane reporter.

Il giornalista canadese Tom Nicholson, uno degli ultimi ad aver parlato con la vittima del suo lavoro, ha riferito al quotidiano "Sme" di un'indagine partita dalla distribuzione dei fondi europei per l'agricoltura del paese, che avrebbe coinvolto imprenditori in odor di mafia e due collaboratori del premier Fico.

Marek Vagovic, capocronista di Kuciak ad "Aktuality", ha affermato che verrà avviata un'inchiesta sull'assassinio del collega 27enne, che si avvarrà di tutti i dati raccolti dal reporter in merito ad aziende colluse con la malavita, appalti UE e imprenditori corrotti.

La notizia è stata commentata anche da Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea, il quale ha affermato che: "l'assassinio o l'intimidazione dei giornalisti non hanno posto in Europa, né in alcuna democrazia". È la prima volta, questa, che la Slovacchia si trova a confrontarsi con un omicidio di mafia: questa circostanza spiega la particolare inquietudine che la vicenda ha generato in tutto il paese.

La reazione del premier Robert Fico

Nell'occhio del ciclone, intanto, è finito il Premier Fico. Questi, dopo aver difeso i suoi collaboratori, si è reso protagonista di un gesto spettacolare che, secondo i suoi detrattori, sarebbe servito soprattutto a sviare le voci sul suo conto: durante la conferenza stampa, ha mostrato un milione di euro in contanti, offrendoli a chi sarà in grado di contribuire in maniera decisiva all'arresto del responsabile del duplice omicidio.

"Non si possono collegare a un assassinio premeditato delle persone senza presentare una prova rilevante", ha detto il premier. Nonostante la giovane età e lo sgomento del paese, Kuciak era già noto come un giornalista d'assalto particolarmente agguerrito, e per questo poco amato dal mondo imprenditoriale e politico. La proposta di Fico, di conseguenza, è risuonata particolarmente bizzarra e fuori luogo, date le circostanze.