C'è fermento a Roncolevà, frazione di Trevenzuolo piccolo centro in provincia di Verona; gli ospiti del CAS - una quarantina di richiedenti asilo arrivati la scorsa estate - nei giorni scorsi ha organizzato un sit-in di protesta. Il motivo? Non possono seguire le partite di calcio su Sky.

Come riporta la Gazzetta di Mantova, gli immigrati, la mattina dell'8 febbraio, si sono riuniti davanti al cancello della casa che li ospita con tanto di cartelli e picchetti (su uno di questi, c'era scritto: "Non vogliamo l’Anastasia" - questo è il nome della coordinatrice della cooperativa che, con ogni probabilità, ha risposto picche alla richiesta di un abbonamento pay tv).

Poco disposti al dialogo e al confronto, i profughi sono arrivati a sprangare l'entrata con un dondolo e dei carrelli e, addirittura, a manomettere il contatore dell'energia elettrica: in questo modo, avrebbero evitato l'apertura automatica della cancellata (impedendo così l'ingresso nella struttura a un'operatrice che doveva prendere servizio).

A sedare gli animi ci ha provato anche il comandante della vicina stazione dei Carabinieri di Isola della Scala che ha provato a dialogare con i richiedenti asilo (aiutato da un altro operatore della coop che gli faceva da in interprete), Tutto inutile: gli immigrati - provenienti da Ghana, Camerun, Mali, Costa d'Avorio, Nigeria, Burkina Faso e Guinea - non volevano sentire ragioni e reclamavano il loro diritto allo svago e a seguire le partite di calcio su Sky.

Ma non solo, i profughi non sarebbero particolarmente soddisfatti neppure dal menù. Vorrebbero, infatti, mangiare più pesce fresco. A loro dire, inoltre, anche le condizioni igieniche della struttura che li ospita lascerebbero a desiderare.

La protesta è rientrata solo verso mezzogiorno (anche in seguito all'intervento del vice prefetto vicario Angelo Sidoti): solo qualche irriducibile è rimasto fuori, mentre tutti gli altri sono rientrati (dopotutto, era quasi ora di pranzo...).

E le partite di calcio? Per ora niente abbonamento Sky. Il presidente della cooperativa Versoprobo Islao Petrarca, non si è fatto intimorire dalla protesta. Ha ribadito che lui e gli altri operatori forniscono ai migranti tutta l'assistenza possibile e tutto il necessario per il loro soggiorno. Non hanno, dunque, intenzione di occuparsi del superfluo e di soddisfare richieste infantili.

Il precedente

Non è la prima volta che i richiedenti asilo ospiti nei tanti centri d'accoglienza italiani protestano. C'è chi si è lamentato per il freddo, chi per il caldo, chi per il cibo e chi, ancora, per i locali troppo piccoli.

Solo qualche giorno fa, gli immigrati di una struttura assistenziale di Prato sono scesi in piazza e per protesta hanno occupato una carreggiata nei pressi di piazza San Domenico. Di cosa si lamentavano? Non possono uscire la sera. Il regolamento del centro, infatti, parla chiaro: gli immigrati non possono lasciare il centro dopo mezzanotte e non possono uscire prima delle 6 del mattino. Quindi, a loro parere, questi orari limiterebbero la loro libertà.