Episodio di inaudita violenza la scorsa domenica presso il centro sportivo di Monterchi, in provincia di Arezzo.

Protagonista in negativo il padre di un giovane giocatore di calcio. La squadra di casa dello Junior Tiferno ospitava il Bastia in un incontro valevole per il Campionato giovanissimi regionali dell'Umbria.

La federazione arbitrale, come spesso accade in questi campionati, aveva inviato a dirigere l'incontro un giovanissimo fischietto donna: la 17enne R.B. di Città di Castello. Il match si gioca regolarmente e la ragazza, pur alle prime armi, si destreggia con capacità ed energia.

Al fischio finale tutti i giocatori si dirigono verso le docce mentre la giovane direttrice di gara compie un'operazione di routine: la consegna dei documenti ai responsabili delle due squadre. Quando è il turno del Bastia, i dirigenti si accorgono che ha commesso un errore. La ragazza ha involontariamente invertito un'ammozione. Un errore casuale e banale, che spesso può capitare soprattuto ai livelli dilettantistici.

La reazione feroce e imprevista del genitore

Questo imprevisto scatena una discussione che presto si accende nei modi e nei toni. Poco lontano, infatti, è presente il padre del ragazzo ingiustamente ammonito che interviene compiendo un gesto di una violenza inaudita.

La giovane vola a terra, colpita all'anca dalla porta cui il genitore inferocito ha dato un calcio.

I dirigenti presenti bloccano immediatamente la furia dell'uomo.

La ragazza viene accompagnata immediatamente in ospedale, dal quale, dopo esser stata visitata e medicata, esce con una prognosi di dieci giorni accompagnata dai genitori che, prontamente allertati, si sono subito recati al nosocomio. Il padre della giovane è stato anche lui un fischietto molto noto in terra umbra.

La vicenda non è però finita. Infatti al centro sportivo si sono presentati i Carabinieri della locale stazione che hanno cercato di ricostruire l'increscioso episodio, ascoltando le persone presenti e lo stesso aggressore che, in un primo tempo, aveva tentato addirittura la fuga.

Il lunedì successivo, sempre accompagnata dai genitori, si è presentata la giovane arbitro per inoltrare regolare denuncia.

Adesso per il padre violento il rischio è di rispondere di questo gesto ingiustificabile sia in sede penale che civile. Infatti occorre appurare se sia tesserato o meno con la società del Bastia. Se lo fosse sarebbe solo sottoposto alla giustizia sportiva. In caso negativo, se la dovrà vedere con un giudice.