La povera Pamela non c'è più. Uccisa e ridotta a pezzi, stipati in due valigie abbandonate dal Nigeriano Innocent Oseghale, di professione pusher, in un canale lungo la strada vicino al luogo del delitto, era fuggita dalla comunità dove stava compiendo un percorso di recupero. Pamela voleva finirla con la droga, ma non aveva resistito a lungo in quella struttura dove i genitori pensavano si trovasse al sicuro, e ben protetta da tentazioni pericolose.

Sul cammino di Pamela il pusher nigeriano

Dopo aver chiesto un passaggio, la diciottenne si è allontanata dalla comunità che provvisoriamente la ospitava, per acquistare quell'eroina di cui ancora non riusciva a fare a meno.

Sfortuna vuole che non sia stato un normale spacciatore ad incrociare il suo cammino, bensì un nigeriano, tale Innocent, che dopo averle fornito la dose richiesta, l'avrebbe uccisa, con la complicità di Lucky Desmond e Awelima Lucky, nella sua casa in via Spalato. Si sarebbe poi sbarazzato dei suoi resti, immortalato da una telecamera che ha fissato il momento in cui l'uomo è sceso da un'auto e ha lanciato le valigie che li contenevano, sul ciglio della strada.

La convivente lo difende

La donna italiana che vive con Innocent, e che da lui ha avuto una bimba che ora ha 11 mesi, avanza dubbi sulla colpevolezza del nigeriano, affermando di credergli quando dice di non essere stato lui a compiere questo atroce delitto.

Si domanda perché non si indaghi sull'identità del guidatore dell'auto che lo ha accompagnato a disfarsi delle valigie, e come mai il rivenditore di generi per la casa, non si sia stupito davanti all'acquisto di tanti litri di candeggina. La donna si sarebbe confidata con un amico di Innocent, un certo Simone, come riporta il Corriere della Sera.

Innocent non ha la patria potestà sulla bambina

Al nigeriano implicato nell'omicidio di Pamela Mastropietro, è stata tolta la patria potestà, essendo indagato per spaccio di droga. La donna interrogata dai carabinieri, ha confessato di aver chiamato il compagno la sera del delitto. Attraverso una video chiamata, ha potuto constatare la presenza in casa di Innocent e di Lucky Desmond e Awelima Lucky, entrambi coinvolti con il compagno, nell'omicidio della povera Pamela.

La situazione all'interno dell'abitazione sembrava tranquilla, e non ha dato modo alla donna di sospettare nulla di equivoco.La sua testimonianza è stata decisiva per incastrare i presunti complici di Innocent. Ora la donna si trova in una struttura di accoglienza nei pressi di Fermo.