Le comunità straniere in Italia sono sempre più numerose, in particolare quelle che hanno come religione l'islam. Non solo cittadini dei Paesi africani e medio orientali, ma anche cittadini asiatici come i bengalesi. Le comunità di cittadini del Bangladesh sono molto numerose in Italia, soprattutto nel centro e nord della penisola. A volte, quando la religione è vissuta troppo intensamente e quasi sicuramente in modo sbagliato, possono verificarsi episodi di violenza, anche contro i minori; quanto successo a pordenone lo dimostra.
Maestra di arabo bastona i bambini
I carabinieri del comando provinciale operativo di Pordenone hanno portato alla luce un grave episodio di violenza e maltrattamenti su minori ad opera di una donna, di 33 anni, originaria del Bangladesh. La bengalese, residente nella cittadina veneta di Maniago, aveva trasformato casa sua in una sorta di scuola alternativa dove si insegnava l'arabo e i principi del Corano. La donna, oltre ai fondamentali della religione musulmana e della lingua araba, durante le lezioni si serviva di un bastone di legno per infierire punizioni corporali ai bambini che probabilmente non assimilavano bene quanto veniva spiegato. Come si vede dalle telecamere nascoste piazzate dagli investigatori, l'oggetto utilizzato è una sorta di bastone flessibile in legno con il quale percuoteva sul corpo i bambini, tutti di età compresa tra i 3 e i 10 anni, anche loro originari del Bangladesh.
Nelle scene raccapriccianti diffuse dagli inquirenti si vedono chiaramente i bambini colpiti dal bastone e una bambina che, girandosi di spalle e assistendo alla scena, si mette a piangere portandosi le mani verso il viso; un'altra compagna invece estrae un fazzoletto, probabilmente per asciugare le lacrime.
Le accuse alla donna
A far scattare le indagini, portate avanti dal Procuratore di Pordenone Raffaele Tito, sono stati i genitori di una delle famiglie coinvolte che hanno sporto denuncia contro la donna. Così i Carabinieri hanno installato le telecamere e ripreso quanto accadeva nell'abitazione della 33enne, portando il sindaco di Maniago a disporre la cessazione immediata per la donna di qualsiasi forma di insegnamento.
I reati contestati alla donna sono quelli di maltrattamento di minori ed esercizio abusivo della professione, inoltre la procura ha disposto per lei il divieto di espatrio con l'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.