Continuano le indagini sulle pratiche eseguite da Don Michele Barone, il prete di Casapesenna arrestato il 23 febbraio scorso, poiché accusato di maltrattamenti e abusi sessuali ai danni di tre ragazze, di cui una minorenne di soli 14 anni. Secondo gli inquirenti, il sacerdote avrebbe fatto credere alle vittime di essere possedute da satana, e poi le avrebbe costrette a subire dei violenti riti di purificazione.

La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari l'emissione a carico del prete di un'ordinanza che contesta lesioni gravissime ai danni della ragazzina.

La misura è stata emessa a seguito del risultato dell'analisi clinica del medico legale, Luca Lepore, il quale ha constatato come la quattordicenne abbia una cicatrice al viso procurata proprio dalle attività esorcistiche violente.

Le nuove accuse hanno coinvolto anche gli altri tre soggetti implicati nell'intricata inchiesta, vale a dire i genitori dell'adolescente e il funzionario della Polizia Luigi Schettino, tutti sospettati di aver concesso al sacerdote che le brutalità fossero compiute. I tre furono ammanettati insieme a Don Michele Barone, ma diversamente dal sacerdote - ancora rinchiuso in galera - per loro furono disposti gli arresti domiciliari.

Nei giorni scorsi il giudice ha anche annullato l'ordinanza ai domiciliari a carico dei genitori della ragazzina, con quest'ultima misura tuttavia, per la coppia è stato disposto il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla minore.

I due avevano già precedentemente perso la potestà genitoriale.

Esponenti della Chiesa Irlandese assistettero al delirio di onnipotenza

Arrivano intanto le dichiarazioni di diversi testimoni che complicano la posizione di Don Michele Barone, oltre al referto del medico che ha accertato come il prete abbia sfigurato il volto dell'adolescente, procurandole anche lesioni permanenti all’orecchio.

Le ferite sarebbero state inferte durante i violenti riti di purificazione. Secondo gli investigatori, il sacerdote sarebbe salito numerose volte con i piedi sul capo della vittima, mentre altri, compresa la mamma del prelato, la immobilizzavano e la obbligavano a bere acqua, nella quale Don Michele Barone aveva poco prima sputato.

Il liquido utilizzato durante le pratiche doveva contenere la saliva del prete, poiché lui reputava fosse fondamentale per cacciare via il demonio (l'uomo si reputava santo).

Il delirio del prete di Casapesenna sarebbe stato non solo ripreso in alcuni video, ma anche notato da diversi esponenti della Chiesa Cattolica Irlandese, durante un pellegrinaggio a Medjugorie. Appena rientrati, tutti i preti comunicarono al loro Vescovo la terribile scena avvenuta nell'atrio di un hotel della città bosniaca.