La scorsa domenica, il piccolo centro di brivio (neppure 5.000 anime) adagiato sulla sponda occidentale del fiume Adda, ha organizzato una gara podistica: oltre 500 i partecipanti, tra cui tanti bambini. Il Comune, per motivi di sicurezza, ha deciso di limitare il traffico e tanto è bastato a far infuriare un cittadino che ha deciso di riversare tutta la sua rabbia su Facebook.

Fateli correre in direzione Auschwitz

L'uomo si è sentito bloccato in casa per via del divieto di circolazione ed ha deciso di sfogarsi sulla pagina Facebook 'Sei di Brivio se...'.

Dopo essersi complimentato, con un pizzico di sarcasmo, per la bella manifestazione (una corsa da lui giudicata senza importanza, buona solo per paralizzare un intero paese) ha fatto notare che per via del traffico limitato non si poteva né uscire in macchina né rientrare nella propria abitazione. Insomma, non si poteva fare liberamente ciò che si voleva, "uno schifo!". Poi, il consiglio "fateli correre verso auschwitz" (così non danno fastidio agli altri cittadini).

L'esposto del sindaco

Un messaggio dal contenuto antisemita come quello apparso su Facebook non poteva certamente passare inosservato e, nel giro di poche ore, il sindaco di Brivio, Federico Airoldi, è stato sommerso da segnalazioni di cittadini inorriditi.

Il primo cittadino ha dunque deciso di riprendere il post per esprimere tutto il suo rammarico nei confronti di chi ha scritto una frase tanto odiosa e offensiva. La manifestazione podistica, infatti, è stata un'occasione per stare insieme ed una sana competizione sportiva, organizzata per ricordare la giudice CSI Daniela Spada, scomparsa prematuramente.

Airoldi ha annunciato anche la sua intenzione di presentare un esposto alla Procura della Repubblica di Lecco contro non solo chi ha scritto certe "porcherie", ma anche contro chi ha avvallato la pubblicazione sul social network. "La misura", conclude il sindaco "è colma".

L'autore, nelle ultime ore, ha rimosso il post incriminato e si è scusato spiegando che la frase è partita involontariamente dal suo smartphone: non aveva intenzione di scrivere "correre ad Auschwitz", bensì "correre altrove".

Poi, consapevole di aver fatto una cosa gravissima, spiega: "qualche giorno fa, ho cercato in internet una canzone di Francesco Guccini e, probabilmente, quella parola, è uscita senza che io me ne rendessi conto". Oltre a rinnovare le scuse, il cittadino pentito, aggiunge di essere stato male tutta la notte. Il sindaco, pur apprezzando il ravvedimento, ha puntualizzato che dovrebbe chiedere scusa "a tutta l'umanità".