Sono mesi che non si sente parlare d'altro. Il mondo è stato a lungo con il fiato sospeso a causa delle continue minacce di lanci di missili e bombe nucleari tra Usa e Corea del Nord. Scambi di battute molto vivaci tra il presidente degli Stati Uniti e il dittatore nordcoreano che hanno fatto preoccupare anche i maggiori organismi internazionali come l'Onu, in vista di una probabile nuova guerra.

È passato ancora troppo poco tempo dalla conclusione dei due conflitti mondiali, e quando l'intero pianeta temeva che stesse per scoppiarne un terzo, tutto ad un tratto la situazione ha cominciato a mutare, quando i due leader politici hanno deciso cambiare improvvisamente il loro atteggiamento.

Per troppo tempo le minacce e le offese sono piombate sui due Paesi come delle pesanti bombe. Adesso si respira una nuova aria...

Sembra che Pyongyang abbia finalmente richiesto un incontro con il presidente americano, previsto per il mese di maggio. Quasi un sogno per l'equilibrio mondiale, quello di vedere la Corea del Nord e gli Stati Uniti deporre le loro armi nucleari. Ma Trump non dà tutto per scontato: l'incontro si farà se arriveranno anche delle risposte concrete, una sincera voglia di cambiare da parte dei nordcoreani. L'accordo sembra la cosa migliore, ma quando si parla di due personalità così spiccate, non bisogna mai escludere nulla a priori. Caro Trump, non aspettarti nulla di vero, ma solo un compromesso che scaturirà da questo confronto, e che porterà Kim Jong-un ad essere sempre più vincitore.

Pyongyang sempre un passo avanti

Il dittatore nordcoreano, si sa, è un passo avanti proprio a tutti, a quanto pare. Non ha di certo intenzione di mettere da parte quello che per lui è un tesoro inestimabile. Vuole solo temporeggiare per poter trionfare anche sulla più grande potenza mondiale. Riuscirà a mettere Trump nel sacco?

A quanto pare sì. Accetterà la denuclearizzazione tanto richiesta da tutti, guadagnandosi la presenza statunitense in Asia non come ostacolo, bensì come sostegno. Il presidente degli Usa dovrà così riconoscere l'immutabilità delle frontiere delle due Coree. Kim Jong-un, in questo modo, diventerebbe sempre più un "eroe" per i suoi sostenitori, che lo elogerebbero per la sopravvivenza del suo Stato, oggi sempre più in crisi anche a causa del mancato appoggio della Cina alla campagna nucleare.

Trump sempre più docile...

Il presidente, al centro di mille e più notizie, è intenzionato a scrivere la parola "fine" alla questione con la Corea del Nord, ma il tentativo di piegare sotto la sua influenza anche questo Stato è solo vano. Trump si immagina come colui che libererà il popolo nordcoreano dalla dittatura e dall'oscurità, ma sembra ci voglia molto di più per poter contrastare la sua figura principale. Inoltre il leader statunitense non sembra aver fatto i conti con la storia. Per denuclearizzazione, Pyongyang intende eliminare solo le armi considerate minacciose dagli Usa, e non un disarmo totale.

Certo, questa proposta di incontro per i due vertici politici è solo uno dei tanti momenti di questa vicenda senza fine. Tutti sperano in un accordo che possa davvero mettere a tacere ogni contrasto, ma finirà davvero così? Sarà davvero questo l'ultimo capitolo?