Continuano le indagini sulla rete di sacerdoti dediti a pratiche esorcistiche che nasconderebbero violenze sessuali. Dopo l'arresto di Don Michele Barone, in carcere con l'accusa di violenza aggravata ai danni di una minore residente nell'aversano, gli inquirenti avrebbero individuato un gruppo di sacerdoti appartenenti ad un'altra Diocesi invischiati nell'intricata vicenda.

La Procura di Santa Maria Capua Vetere sta cercando di comprendere chi abbia condotto i genitori della quattordicenne con disturbi psichici da Don Michele Barone. La mamma e il papà della ragazzina, l'anno scorso, si convinsero che la loro secondogenita fosse posseduta dal demonio.

In questo percorso pare che diversi religiosi abbiano indirizzato la famiglia verso il prete del Santuario di Casapesenna. Nello stesso tempio religioso sarebbero state spedite anche altre persone con problemi analoghi. Ma ad eseguire queste pratiche non sarebbe solo il prete arrestato; secondo gli inquirenti diversi sacerdoti metterebbero in pratica riti esorcisti con metodologie violente.

Don Michele Barone resta in carcere, i genitori ai domiciliari

Resterà dietro alle sbarre Michele Barone, arrestato per maltrattamenti e violenza sessuale ai danni di tre ragazze, tra cui una minorenne di soli quattordici anni. Sono stati invece scarcerati i genitori della ragazzina, ristretti ai domiciliari perché non avrebbero proibito le violenze sulla figlia.

A deciderlo è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, rifiutando la richiesta di scarcerazione avanzata dal difensore del sacerdote, Carlo Taormina. Il prete dovrà ora attendere il riesame.

Le dichiarazioni del dirigente di polizia

L'altro indagato, il funzionario di Polizia Luigi Schettino, resta ristretto ai domiciliari in attesa che si pronunci il Tribunale del Riesame.

Durante l'interrogatorio, l'uomo ha ricostruito l'intera storia, negando di essere un assiduo seguace del sacerdote. L'ex poliziotto del Commissariato di Maddaloni ha riferito di aver fatto la conoscenza del prete nel 2013, quando frequentava con la consorte il gruppo di preghiera creato dal sacerdote.

Il dirigente ha anche dichiarato di aver assistito alle pratiche di Don Michele Barone all'incirca quattro o cinque volte, ma ha smentito che il prete avesse violentato delle ragazze.

Schettino ha rivelato di aver partecipato l'anno scorso anche ad un pellegrinaggio a Medjugorie e ad una visita a Maddaloni, presso un'area dove si sarebbero compiuti esorcismi. In quest'ultimo incontro, l'ex poliziotto avrebbe visto la quattordicenne cadere in uno stato di incoscienza. Schettino ha infine, negato di aver tentato di convincere la sorella maggiore della ragazzina a ritirare l'esposto contro il sacerdote.