In un mondo che cambia drasticamente, persino la coca cola sta per diventare 'irriconoscibile'. Se finora è stata la bevanda analcolica più famosa al mondo, adesso diventerà un drink alcolico. Farà il suo esordio sul mercato giapponese perché mentre la vecchia formula continua ad essere top secret, la nuova ricetta è ispirata proprio a una bibita nipponica. Dopo la versione light, quella zero e senza caffeina, stavolta il salto è drastico. Una svolta storica per la multinazionale delle bollicine con 130 anni di attività su scala mondiale. Il colosso ha bisogno di svecchiare l'immagine e al tempo stesso diversificare l'offerta per sopravvivere a una crisi epocale per via della guerra allo zucchero.

Se le campagne salutiste contrastano le bibite dolci, il colosso di Atlanta ci prova con l'alcol.

Coca alcolica, un drink 'adulto'

Stando così le cose è sottinteso che la nuova bibita, la Coca alcolica cambierà target di riferimento per rivolgersi esclusivamente a un pubblico adulto di consumatori. La bevanda nata 130 anni dalla fantasia di John Pemberton, un farmacista che voleva realizzare un liquido medicamentoso, non sarà più a base di caramello, caffeina e altre varianti aggiunte a seconda delle zone del mondo in cui commercializzare il prodotto. Si ispira al 'Chu-Hi’, bevanda tradizionale giapponese fatta con alcol shochu, distillato simile alla vodka ottenuto da patate, riso, orzo o zucchero e con una gradazione alcolica tra il 3 e l'8 per cento, e acqua frizzante arricchita da aromi.

La bibita sarà venduta nelle celebri lattine Coca Cola in via sperimentale inizialmente solo sul mercato nipponico. Non a caso perché i giapponesi sono appassionati di bevande e da loro è stata sperimentata una versione inedita in Europa con te verde Ayataka, una con Jats Taccola, ovvero ricavata da infusi a base di aglio che non sarebbe certo apprezzata in Europa, o addirittura una versione lassativa chiamata Coca-Cola Plus.

Jorge Garduno, presidente in Giappone di The Coca-Cola Company, ha precisato che "l'esperimento riguarderà probabilmente solo quel paese, perché nel resto del mondo Coca Cola è un"istituzione analcolica e questa bevanda è un test per una fetta specifica del nostro mercato".

Domanda salutista, Coca Cola in rosso

Il colosso fondato ad Atlanta nel 1886, nella classifica mondiale delle multinazionali secondo soltanto ad Apple, Microsoft e Google, deve vedersela con tempi duri per le bibite zuccherine che registrano vendite in calo, dal momento che i consumatori scoprono le bevande salutiste.

Inoltre, per l'impatto con la riforma fiscale imposta da Trump in Usa, Coca Cola è in rosso: ha chiuso il quarto trimestre 2017 con una perdita netta di 2,75 miliardi di dollari, pari a 65 cent per azione. Questo fa sì che per sopravvivere il colosso delle bollicine sia obbligato a diversificare l'offerta, specie dove c'è un mercato più flessibile disposto ad accogliere novità. Per questo, l'amministratore delegato della compagnia, James Quincy, ha presentato più di 500 nuovi prodotti: bevande sportive, acqua e the, oltre al rilancio della diet coke in quattro nuovi sapori e lattine più alte e snelle. E poi alle bibite light e senza zuccher, vendute anche in Italia, in altri paesi si aggiungono prodotti Coca Cola al gusto di frutta, thè, caffè, vaniglia o ciliegia, lime e limone, e anche una versione bio che sostituisce allo zucchero il dolcificante stevia.

Il colosso punta ora a diventare il primatista delle bevande a tutto campo. Ma se il test giapponese avrà successo, la bevanda regina degli analcolici nata in tempi di ferreo proibizionismo, potrebbe divetare un drink alcolico di successo planetario.