Dopo l' incontro avvenuto tra teresa may e il Consiglio Nazionale di Sicurezza per fare il punto sull'avvelenamento da gas nervino avvenuto a Salisbury domenica 4 Marzo contro l'ex spia russa (66 anni) e la figlia (33 anni), il Premier Britannico ieri ha parlato in Parlamento e senza mezzi termini, ha detto che le tracce di quanto successo portano direttamente alla Russia. In data odierna, la May ha convocato l'Ambasciatore russo a Londra per comunicargli quanto raccolto e chiedere una risposta ufficiale. La May non ha dubbi in proposito: le linee possono essere solo due, o la Russia ha agito coscientemente con un attacco su suolo straniero oppure qualcuno ha violato i centri di controllo delle armi chimiche e questo è altrettanto preoccupante.

Insomma, la May parla in modo duro e non ha dubbi, nel senso che in un modo o nell'altro tutte le tracce portano a Mosca e Mosca deve, e sottolinea deve, dare spiegazione di quanto accaduto.

L'avvelenamento con gas nervino dell'ex spia russa in asilo politico in Gran Bretagna ha avuto molte conseguenze e ha creato un vero stato di panico: ancora diverse zone di Salisbury sono cintate e chiuse al pubblico, in attesa di decontaminazione approfondita, continuano le richieste di controlli sulle persone che sono entrate in contatto con le zone sospette nelle ore indicate, precisamente tra le 13:30 e la chiusura del ristorante e del pub frequentati dalle due principali vittime. I due sono ancora in condizioni gravi all'Ospedale di Salisbury insieme ad alcuni poliziotti che li hanno soccorsi e sono stati nella loro casa per i controlli successivi all'accaduto.

La Russia

Si tratta di uno degli incidenti diplomatici più gravi tra GB e Russia e quest'ultima certo non contribuisce a sciogliere la tensione dimostrando poca collaborazione: mentre alla televisione russa si sono sprecate battute come "la Gran Bretagna fa male alle spie russe", il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov è lapidario, parlando di un vero e proprio "show da circo".

La Portavoce del Governo russo Maria Zakharova ha ribadito che l'atteggiamento della Gran Bretagna è troppo impulsivo in una campagna guidata solo dalla provocazione e addirittura, si lancia in una colta battuta di carattere letterario, là dove afferma che "la Palude di Grimpen continua a racchiudere i propri segreti", riprendendo una frase de "Il mastino dei Baskerville" di Sir Arthur Conan Doyle.

Nella Palude di Grimpen finivano sempre i cavalli che si perdevano nella brughiera e lì finì il colpevole del racconto: così, nella palude inglese, nel calderone da cui più nulla esce, sono finiti i casi precedenti a questo come quello di Livtinenko e del suo avvelenamento radioattivo. Secondo la portavoce, sarebbe meglio che prima la Gran Bretagna chiarisse i casi del passato, casi lanciati e mai approfonditi.

Mentre si cominciava a parlare di stare attenti alle conseguenze a lungo termine di accuse senza radici, ieri interveniva lo stesso Putin che chiedeva indagini e risultati chiari e poi, aggiungeva, "parleremo di ogni cosa":

Usa

La portavoce della Casa Bianca in una conferenza stampa ha detto chiaramente che gli Usa sono vicini alla Gran Bretagna per quanto successo, affermando che l'uso di gas nervino contro un cittadino britannico, per di più in territorio britannico, è un fatto oltraggioso e suscita la più profonda indignazione contro chi si è reso colpevole o ha permesso un simile misfatto.

Oggi tutti gli occhi sono puntati su Londra.