La polizia Postale e delle Comunicazioni sta lavorando per far luce sull'azione di una banda criminale che agisce tra Italia e Romania, accusata di numerosi reati di frode informatica e clonazione di carte di credito. Sarebbero circa 100 gli uomini impegnati nell'operazione "Bruno".
Il calcolo delle vittime ammonta ad un centinaio per quel che riguarda gli italiani titolari di conti accessibili via home banking, mentre sarebbero 74 i cittadini stranieri che hanno subito la clonazione delle loro carte di credito. La procura di Milano ha messo in atto le procedute Eurojust (organo di cooperazione giudiziaria dell'Unione Europea), costituendo una squadra comune tra poliziotti italiani e rumeni.
La squadra, durante le indagini, ha disposto gli ordini di arresto nei confronti di 11 indagati tra Milano, Rozzano, Monza, Sesto San Giovanni, Jesolo, Trieste, Verona, Roma, Napoli, Cosenza e Reggio Calabria. Allo stesso tempo, in Romania sale a 14 il numero dei presunti coinvolti, perquisiti per conto dell'Autorità giudiziaria rumena. La banda è stata sgominata attraverso l'installazione di un software all'interno del computer di Salvatore Aragona (uno dei capi del gruppo criminale), ricostruendo in tal modo la fitta rete di contatti e la solida struttura organizzativa della banda stessa.
La solida organizzazione: cosa è emerso dalle indagini
Le indagini hanno avuto ufficialmente inizio nel momento in cui è stato appreso informalmente il ruolo sospetto di due personaggi calabresi, verso la fine del 2016.
Dopo ciò, è emersa la loro appartenenza ad organizzazioni criminali transnazionali, in cooperazione soprattutto tra Italia e Romania, organizzazioni dedite alle frodi informatiche e all'appropriazione illecita di ingenti profitti.
La peculiarità della banda è il solido e stabile sistema di controllo interno sul quale poter contare per gestire al meglio le loro illecite ed illegali attività, composto da soggetti di notevole spessore criminale, abituati all'utilizzo e alla pianificazione di "spedizioni punitive", atte all'intimidazione di affiliati e concorrenti.
I proventi di cui la banda si è appropriata in modo illecito sono stati calcolati dalle autorità, che sono giunte alla somma di 1.200.000 euro, ma non è da escludere che la banda disponga di capacità di movimentazione di denaro assai superiore.
Nel frattempo, la collaborazione tra Italia e Romania è sempre più forte, dal momento che lo scambio contestuale di dati ed informazioni è l'unica via per evitare ulteriori danni, che vedono come uniche vittime i cittadini.