Meno oppressione, più moderazione.

La notizia che ha fatto scalpore riguarda infatti l’emancipazione femminile: non ci sarà più l’obbligo in Arabia Saudita, di indossare l’abaya, ovvero l’abito nero che ricopre il corpo da capo a piedi. Secondo il principe, la legge sacra islamica (la Shari’a) impone di indossare abiti pudici e rispettosi, non cita esplicitamente di portare il velo o la tunica. La decisione su che cosa indossare spetta all’individuo. Ha inoltre indebolito il potere della polizia religiosa, che non potrà più arrestare le donne per violazioni formali.

Nell’intervista dichiara che donne e uomini hanno eguali diritti, ricordando che prima del 1979 la vita in Arabia Saudita era normale,le donne guidavano e lavoravano.

Il principe ritiene che l’Islam e la sua generazione siano stati vittime per troppo tempo di un regime eccessivamente oppressivo, e intende attuare una rivoluzione per rinstaurare un governo più moderato.È anche per questo che sta viaggiando in Occidente: il suo scopo è quello di compiere al meglio la modernizzazione dell’Arabia Saudita.

LA QUESTIONE DEL VELO ISLAMICO TRA DISCRIMINAZIONE E CULTO.

I paesi islamici che obbligano la donna a portare il velo sono in netta minoranza: Iran, Afghanistan e, ancora per poco, l’Arabia Saudita.

Gli altri stati lasciano decidere alla donna se portarlo o meno, però ci sono state ugualmente forti pressioni religiose sull’uso del velo.

Ci sono alcuni versi del Corano riguardanti il “coprirsi” che secondo la maggior parte degli esegeti sono da interpretare come l’obbligo di portare il velo. Altri, come il principe, sostengono che tali versi siano un invito a vestirsi in modo pudico per ragioni di culto e sicurezza, e che non esplicitino l’obbligo di indossare veli o tuniche.

Un verso molto dibattuto è il seguente:

O Profeta, di alle tue spose, alle tue figlie e alle donne dei veri credenti di coprirsi dei loro veli, così da essere riconosciute e non essere molestate”.

IL VELO ISLAMICO IN EUROPA

In Europa Il dibattito riguardante il velo integrale islamico è molto acceso. Ci sono più stati e regioni che ne hanno vietato l’uso in luoghi pubblici.

Tanti ritengono che il divieto sia necessario per una questione di sicurezza, altri lo vedono come un atto discriminatorio. C’è chi difende la libertà di culto, e chi invece ritiene che il velo sia simbolo di sottomissione della donna.

Attualmente i paesi che hanno vietato di indossare il velo integrale in luoghi pubblici sono: la Francia, primo paese europeo a imporre il divieto, l’Austria, che sta prendendo in considerazione il divieto di indossare qualsiasi simbolo religioso per gli impiegati statali, la Germania che l’ha vietato alle dipendenti pubbliche in orario lavorativo, il Belgio, il quale sostiene che il divieto non sia una violazione dei diritti umani. I Paesi Bassi hanno approvato alla camera il divieto parziale del velo, e questo vale anche per caschi e passamontagna.

In Italia alcune città hanno approvato il divieto in luoghi pubblici, ma non c’è ancora una legge a livello nazionale. Tuttavia il dibattito è forte e alimentato da molti partiti politici.